Enrico Cordioli, classe 1920, reduce dalla campagna di Russia. E’ stato ricevuto in municipio dal sindaco Mario Faccioli, presenti gli assessori Maria Cordioli, Roberto Dall’Oca e Alessio Adami. Sabato a Soave era stato tra i 14 ricordati, in una solenne cerimonia, per essere sopravvissuti alla battaglia di Nikolajewka che servì ai nostri soldati per aprire una via verso il Don e battere in ritirata. Una vicenda tragica che spezzò migliaia di vite umane e che ancora oggi è ben presente nel ricordo di Cordioli. Uno de soca bona, visto che nella sua famiglia si viaggia spesso verso i 100 anni, e che ha saputo uscire bene da tante battaglie della Seconda Guerra Mondiale e anche dalle malattie. «Ho avuto sei volte la polmonite e una la pleurite, ma sono ancora qui» dice abbozzando un sorriso. A Soave, come gran parte dei reduci, non ha potuto esserci. Ma non c’era nemmeno un parente. A ritirare l’attestato, dunque, in rappresentanza della famiglia e del Comune, è stata l’assessore Maria Cordioli, tra l’altro sua concittadina di Rosegaferro. «Enrico Cordioli era stato tra i combattenti e reduci che avevamo premiato nel 2011 in occasione di Par non desmentegar Villafranca, serata dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia – ricorda Maria Cordioli – . E’ uno dei nostri cittadini che si sono messi in gioco per la Patria. Costoro, con il loro spirito di sacrificio, hanno permesso a tutti noi di poter oggi vivere secondo i valori della democrazia e della libertà. Questi valori dobbiamo tenerli sempre presenti nel nostro agire quotidiano. Per questo sono stata onorata di andare a ritirare l’attestato».