Per i ragazzi è stata un’esperienza innovativa e i dirigenti scolastici Paolo Chiavico (don Allegri) e Fabrizio Gasparini (Cavalchini Moro) hanno archiviato positivamente il progetto “Sotto un cielo di stelle”, organizzato dal Comune in collaborazione con il Terzo Stormo dell’Aeronautica Militare nell’ambito delle attività congiunte per il Centenario della Grande Guerra. Ma probabilmente il più soddisfatto è stato il comandante Massimo Cicerone. Innanzitutto perché l’iniziativa è servita anche per addestrare i militari visto che gli uomini del Terzo Stormo già normalmente intervengono per dare supporto alle popolazioni nei punti di crisi in Italia e all’estero. Ma anche perché è stata l’occasione per rendere sempre più stretto il legame con la cittadinanza.
In tutto sono state coinvolte quattro classi delle scuole medie del territorio. Nelle 24 ore di permanenza, dormendo anche in un mini accampamento in uso al Reparto per scopi addestrativi, i ragazzi hanno potuto prendere conoscenza e coscienza di come opera lo Stormo, attraverso la realizzazione, il ripristino o la gestione di servizi e funzioni aeroportuali, operativi e logistici. «Ma hanno avuto anche l’opportunità di provare sul campo le cosiddette Capacitá Duali – sottolinea il comandante – . Gli abbiamo illustrato come effettuare una evacuazione di emergenza da un edifico, l’uso di maschere in caso di presenza di sostanza pericolose, hanno visto dal vivo come si addestrano gli aviatori del 3° Stormo 2.0 per aiutare le popolazioni in caso di operazioni di stabilizzazione e ricostruzione o emergenze umanitarie. Questi giovani, il futuro del nostro Paese, hanno potuto anche condividere con noi la nostra «quotidianità» assistendo alle attività giornaliere, ma andando anche a vedere come e perché chi indossa le stellette è custode di valori per i quali i nostri Padri avevano combattuto cento anni or sono. In quest’ottica i momenti topici sono stati rappresentati dalle due semplici ma sentite cerimonie di alza ed ammaina bandiera, che ogni giorno dell’anno avvengono in ogni caserma militare, i giovani hanno assistito al tramonto ed al mattino alla cerimonia, cantando l’inno di Mameli, nel piazzale d’onore dello Stormo dove, sui lati del monumento ai caduti, si possono leggere i nomi di chi ha dato la vita per la nostra Patria e per dare ai posteri, cioè proprio a queste generazioni, la possibilità di vivere un futuro migliore».