E’ stata una di quelle sere che ti riconciliano con la voglia di vivere. La 23ª edizione del Nodo d’Amore, proposta dall’Associazione Ristoratori di Valeggio sul ponte Visconteo di Borghetto, ha regalato un’emozione indimenticabile a chi ha avuto la fortuna di esserci. Da quando Alberto Zucchetta diede vita 23 anni fa a una leggenda che ha varcato i confini nazionali (oltre la metà dei oltre 3 mila 400 partecipanti oramai sono stranieri) Valeggio è diventata una cittadina fortemente attrattiva e la cena del Nodo d’Amore rappresenta il suo momento più alto, un biglietto da visita di incomparabile valore promozionale.
C’è una magia senza tempo che ti avvolge e ti accompagna attraverso il menù guidato da sua maestà il tortellino, le due lunghe tavolate senza fine, le premiazioni (il giornalista Carlo Cambi e il pianista Alberto Nosè, la soprano austriaca Eva Lind e il maestro di acconciature Gigi Gandini), la consegna del piatto celebrativo realizzato dal maestro orafo scaligero (quest’anno una ninfa con la bacchetta magica che tocca il nodo d’amore e gli dà la carica dell’amore eterno), l’accensione delle candele multicolor e lo straordinario spettacolo pirotecnico finale.
Una serata che per Valeggio è come una medaglia da appuntare sul petto. Perché i ristoratori ci hanno creduto e non hanno mai mollato nemmeno quando (vedi l’edizione piovosa dello scorso anno) poteva prevalere la voglia di lasciar perdere tutto, e attorno a loro si è stretta una comunità, dagli amministratori agli operatori.
E non c’è alterigia nell’iniziativa valeggiana, che volentieri viene posta in sinergia con chi ha voglia di proporre e di proporsi per averne vantaggi reciproci per il proprio territorio. Ne sono testimonianza le nuove collaborazioni con Isola della Scala, che festeggerà i 50 anni della Fiera del riso con l’amico tortellino, e Bussolengo, che ha debuttato sul Ponte con il Bacio di San Valentino.