Notte Bianca solidale a Villafranca col progetto “Social Eating” di Fondazione Historie che insieme al Centro Servizi alla Persona Morelli Bugna organizza una serata che diventa un’occasione di incontro con l’obiettivo di stringere nuove relazioni ed amicizie davanti ad un buon pasto.
Il ricavato della serata sarà destinato ai terremotati di Amatrice. In un primo momento si era pensato di destinare il ricavato della serata al progetto Charity Place per il restauro di Villa Bozzi, ma le presidenze di Morelli Bugna e Fondazione Historie hanno pensato che, vista la recente tragedia che ha colpito la Città di Amatrice e i paesi limitrofi, fosse doveroso contribuire in qualche maniera. Per una volta saranno le persone con difficoltà ad aiutare persone in difficoltà.
L’antipasto e il dolce per le 200 persone invitate saranno preparati dalla Brigata Cucina di Fondazione Historie, un manipolo di persone con disabilità che da due anni seguono un percorso di inclusione sociale che passa anche attraverso la sperimentazione di attività formative quali la cucina, una passione che diventa riabilitazione. Il primo piatto invece sarà a base dello Zafferano di Verona, coltura tipica dell’Azienda Agricola Amaranto e sarà preparato dal Circolo AUSER di Villafranca.
L’importanza del Social Eating assume anche una sfumatura educativa in quanto mira a favorire l’inclusione sociale, fornendo ai commensali che vi partecipano un modo differente di intendere la disabilità e alle persone che Fondazione Historie segue, la possibilità di ribaltare la consuetudine e dimostrare che per una sera anche loro possono servire ed assistere le altre persone.
Per promuovere le attività di Fondazione Historie, sarà anche allestito uno spazio espositivo per i prodotti realizzati all’interno dei laboratori artigianali e artistici della Fondazione. La serata sarà allietata da Gian Pieretti che si esibirà con canzoni degli anni ’60.
La serata, che è inserita all’interno delle manifestazioni organizzate in occasione della Notte Bianca a Villafranca, diventa un’ottima cassa di risonanza per mandare un messaggio alla popolazione e al territorio: due enti che collaborano, entrambi operanti nel sociale apriranno le porte, favorendo la conoscenza di servizi e opportunità, ma anche amplificando l’idea che solitamente si può avere di questi luoghi. Disabilità e anzianità diventano sinonimo di socializzazione e apertura, obiettivi primari per entrambe le realtà, tralasciando, almeno per una sera la consueta idea di assistenza che solitamente le accompagna.