Nuovi Poli dell’Infanzia per mille bambini under 6 in Veneto. E tra i tre progetti, finanziati grazie ai fondi Inail che il Ministero dell’Istruzione, tramite le Regioni, ha messo a bando, c’è anche quello di Villafranca di Verona. Stamattina due presentazioni (nelle foto) in municipio e ad Arcugnano.
Dei 9 progetti che hanno partecipato al bando, sette sono stati giudicati ammissibili. Alla fine tre hanno superato il vaglio tecnico dei criteri individuati, in base a biocompatibilità, sostenibilità e valenza educativa del progetto. Villafranca può contare su un contributo di 4.584.903 euro per il nuovo complesso per l’infanzia che impegnerà 10 mila metri quadrati di superficie, di cui 3 mila di superficie coperta, nell’area in fondo a via Ospedale dopo la scuola agraria: vi troveranno posto 9 sezioni di scuola materna (270 bambini) e 60 posti di asilo nido. Si tratterà di una ‘cittadella’ per l’infanzia, avvolta dal verde, progettata a misura di bambino, ma anche di famiglia.
Da tempo l’Amministrazione comunale aveva individuato questa zona come luogo idoneo a collocare tutti i servizi scolastici della direzione didattica di Villafranca. Il progetto era collegato al vecchio Piruea lago di Garda e così, al momento del bando, il Comune si è trovato una carta già pronta da giocare. Per la tempistica, il Ministero ora dovrà mettere insieme le progettualità di tutte le regioni. Poi progetto definitivo e gara sempre a cura dell’Inail. «E’ necessario intraprendere la strada dei poli scolastici visto che le nostre strutture sono inadeguate per la vetustà degli stabili e gli spazi da razionalizzare – sottolinea raggiante il sindaco Mario Faccioli -. Dopo aver individuato nel cuore di Dossobuono la Piazza con tutti i servizi e il polo scolastico (La scuola elementare è oramai pronta) in questa zona a Sud di Villafranca sorgeranno le nuove scuole. Ci siamo già fatti un’idea di masterplan per la collocazione delle strutture e gli standard necessari come aree verdi e parcheggi. Il costo è di oltre 45 milioni di euro. Sommando quanto investito ad Alpo e Rizza si va sui 60 / 70 milioni di euro. Vista la qualità dell’offerta formativa del nido era un peccato vederlo in uno stabile fatiscente. La forma era all’inizio circolare su un modello giapponese. Ora tutto su un piano con molta luce, efficienza energetica e sicurezza. Il terreno ci viene pagato (circa 600 mila euro). La proprietà diventa dell’Inail. Così realizziamo tutti i sottoservizi e anche l’acquisizione degli arredi. Non paghiamo nulla e liberiamo altre risorse. Ora punto a un bando nazionale per la Caserma dei Carabinieri che da anni è in una situazione infelice».
Il provveditore Stefano Quaglia sottolinea la straordinaria intesa tra istituzioni per il bene dei bambini. «Il Miur ha fatto l’operazione centrale, la Regione ha colto al volo questa possibilità e il Comune ha avuto le idee chiare per realizzarla. Strategia comune. Il Polo ha funzione banalmente economica per risparmiare, ma soprattutto funzione educativa perché i bambini non sono isolati ma aggregati insieme con lo stesso modello educativo di base».
Silvana Zamboni, dirigente scolastico dell’Ic Cavalchini Moro (presente con il vicario Riccardo Beghini) è felice per la prospettica di veder nascere una nuova scuola: «Ambienti dove i bambini avranno la possibilità di confrontarsi e crescere insieme. Progetto valido a dimensione di bambino, non come in passato dove le scuole erano pensate da adulti per adulti. Basta ambienti chiusi. E’ importante il contatto tra dentro e fuori. In una scuola non ci si deve sentire prigionieri».
Chiara Ruocco, coordinatrice dell’asilo nido, sottolinea l’importanza di lasciare la vecchia struttura: «Ha più di 60 anni e si vede. La nuova scuola è sullo stesso piano mentre da noi è su due. Ci farà migliorare ancora nel servizio educativo e formativo che già ci contraddistingue».
La Regione Veneto si è aggiudicata 13,5 milioni di euro (dei 150 stanziati su scala nazionale) per realizzare “poli dell’infanzia innovativi”, cioè servizi educativi pubblici per i bambini in età 0-6 anni, che integrino asili nido e scuole materne in un progetto educativo unitario, nella soluzione logistica e nel percorso didattico. «E’ un investimento importante per il Veneto, che potenzierà l’offerta di servizi per la prima infanzia”, ha sottolineato l’assessore al sociale della Regione Veneto Manuela Lanzarin, presentando i tre progetti insieme agli amministratori di Arcugnano, Occhiobello e Villafranca -. Mille posti in più rappresentano una ‘boccata di ossigeno’, un investimento significativo nei percorsi educativi per la prima infanzia e nei servizi per le famiglie, per aiutare mamme e papà a conciliare meglio tempi di vita e di lavoro. Attualmente in Veneto 21 bambini su 100 in età 0-3 anni trovano posto al nido. Il nostro obiettivo è utilizzare al meglio le risorse, regionali e statali, ordinarie e straordinarie, per sostenere e potenziare la rete delle strutture per la prima infanzia, nonostante non sia scuola dell’obbligo, perché è un diritto dei più piccoli vivere spazi ed esperienze educative di socialità, ed è una esigenza delle famiglie, in particolare delle giovani coppie, riuscire a coniugare genitorialità e lavoro»”.