Le due ex aree militari del Monte Vento e del Monte Mamaor sono ufficialmente del Comune di Valeggio sul Mincio. L’Agenzia del Demanio ha consegnato le chiavi al cancello d’ingresso dell’ex installazione militare del Monte Mamaor dopo le firme sui documenti in sala consiliare.
«Una giornata storica per Valeggio e per i valeggiani – afferma il sindaco Angelo Tosoni -.Finalmente questi beni, che non rientravano nel federalismo demaniale, tornano nelle disponibilità della comunità. Questo significa che con la buona volontà si smuovono situazioni incancrenite per decenni senza paura, perché dietro a ogni firma c’è un’assunzione di responsabilità. Motore anche economico, per le generazioni future. Il nostro territorio è teatro importante per escursioni e vacanze. Prodotti tipici e territorio sono l’ossatura della nostra proposta turistica. Ora ci sarà anche questa proposta per chi ama la natura. Sarà bello visitare un’oasi naturalistica con fauna e flora con ingresso gratuito per i residenti e piccolo biglietto per i turisti. Ora dovremo sederci a un tavolo con chi può aiutarci a concretizzare il progetto. Fondazione Vivi Sport è soggetto titolato ad affiancare l’Amministrazione in questa operazione. Intanto abbiamo evitato il rischio che l’area potesse diventare un luogo di speculazione edilizia».
Monte Mamaor e Monte Vento sono due colline moreniche ad area agricola con vincolo paesaggistico che sorgono a ridosso di Custoza e confinano con la frazione di Santa Lucia ai Monti. Il Demanio Militare, aveva costruito sulla loro superficie numerosi magazzini per il deposito di esplosivi, definitivamente abbandonati nel 2001. Si tratta di una superficie di circa cento ettari.
«Siamo riusciti a concretizzare una volontà comune – dice il colonnello Altera -. Da parte nostra è venuto meno l’interesse militare e tenerli diventava un peso. Invece la linea del Demanio è di renderli utilizzabili».
Danilo Faelli, direttore agenzia Demanio Vicenza e Verona, la considera un’operazione importante: «Si tratta di due grossi pezzi di territorio, più di 1 milione di metri quadrati in una realtà che ha un certo rilievo turistico ultra regionale. Si chiude un primo cerchio, ma il dopo toccherà al Comune che potrà valorizzarli sicuramente meglio».
Il vicesindaco Marco Dal Forno la considera una grande sfida per Valeggio: «Richiederà coraggio e visione ampia futura coinvolgendo il territorio in prima persona con attenzione all’ambiente».
Per l’assessore Leonardo è un intervento determinante per il futuro: «Ci permetterà di avere altri poli attrattivi importanti. Valeggio sarà ancora di più protagonista».
L’onorevole Vania Valbusa ritiene fondamentale la sinergia tra le parti coinvolte: «Due aree che rappresentano per molte associazioni punti fermi del territorio vaneggiano. Il Comune non ha mai avuto un così grande polmone verde di proprietà. Dopo lo sviluppo si torna alla natura, al verde, al turismo che vuole tranquillità e pace e Valeggio rappresenta questo».
Soddisfatti anche i rappresentanti delle minoranze. «Abbiamo condiviso in maniera unanime questo importante passaggio – dice Enrico Bertuzzi -. Riavere la disponibilità di una parte del territorio che possa essere utilizzata dai nostri cittadini è fondamentale. Una riserva naturale ampia che rappresenta una parte della nostra storia. Un’altra punta di diamante che va ad aggiungersi al territorio».
«Grande operazione – aggiunge Francesco Marchi – che consente al nostro paesaggio di recuperare beni importanti. Due bei polmoni verdi che dovranno essere valorizzati. Un grande valore aggiunto per il nostro paese e la nostra economia».