Fino a domenica a palazzo Bottagisio si respirerà di nuovo l’atmosfera risorgimentale grazie alle iniziative organizzate dal Comune per celebrare i 160 anni della Pace di Villafranca che ha fatto entrare nella storia la cittadina castellana. Ieri l’inaugurazione al pianterreno, nei locali preposti all’allestimento di mostre temporanee, della mostra curata dall’Associazione Cultura e Rievocazione Imperi che propone un percorso tematico per rivivere l’epopea del Risorgimento. Un modo innovativo di far avvicinare i visitatori al momento storico della Pace di Villafranca attraverso l’interazione con diversi protagonisti della vicenda risorgimentale, modulata a seconda dell’utente che arriva al Bottagisio.
«Un viaggio a ritroso del tempo, l’occasione di toccare con mano la Storia» afferma l’assessore Claudia Barbera che ha aggiunto questo altro importante tassello nell’ambito della valorizzazione culturale e storica di Villafranca, in particolare del momento risorgimentale. Non a caso all’inaugurazione era presente anche l’assessore di Sommacampagna Eleonora Principe a testimoniare la collaborazione dei due comuni interessati dalle vicende risorgimentali.
«Chi non conosce o ricorda la sua storia non ha futuro» ammonisce il vicesindaco Francesco Arduini. Lo conferma anche lo studioso Maurizio Grazia: «160 anni sono molti e le testimonianze e i ricordi si sbiadiscono se non si rinnovano».
Gli allestimenti tematici sono sei: l’occupazione asburgica e il Quadrilatero; il decennio di preparazione, dai fatti del 1848-49 allo scoppio della Seconda Guerra d’Indipendenza, la guerra del 1859, la battaglia di Solferino, l’armistizio, la pace, la delusione, l’orizzonte di una nuova guerra: il 1866. Tra il 3° ed il 4° allestimento viene fatto visitare al pubblico un accampamento militare allestito nel cortile interno del palazzo dove è possibile capire da vicino la vita nei grandi eserciti di metà Ottocento.
E’ un inedito Francesco Giuseppe, in divisa azzurra, quella di tutti i giorni al posto della biancorossa da gran cerimonia, ad accompagnare i visitatori dando un quadro chiaro del momento storico. La Francia non aveva voluto attaccare per prima l’Austria per non scatenarsi contro gli altri Stati. L’Austria oramai rappresentava il passato, tante persone che parlavano lingue diverse, un impero simile a una grande creatura in decomposizione che si compirà con ha prima guerra mondiale. E l’Italia che solo il giorno dopo insieme a Napoleone III firmò con Vittorio Emanuele la pace dopo l’accordo raggiunto a Villafranca, con l’ira di Cavour che sì dimise. E lì partì di fatto l’operazione unità d’Italia che si sarebbe realizzata parzialmente due anni dopo. Col Veneto che dovette aspettare ancora.
La mostra resterà aperta sino a domenica.