Che baruffa sulla Grezzanella. Pd e Regione se le sono dette di santa ragione, mentre ai cittadini resta solo il rammarico che la strada appaia da anni monca dopo decenni di parole con tantissimi colpevoli e ben pochi protagonisti positivi.
Ha iniziato il Pd con una conferenza stampa. «Non è vero che manca solo la firma del Presidente del Consiglio Conte – afferma il senatore Vincenzo D’Arienzo -. Dopo la firma, l’opera va inserita nelle pianificazioni ANAS che saranno redatte anche sulla base delle priorità che conferirà la Regione Veneto. Il processo, quindi, è stato solo avviato. La Grezzanella è la prova del fallimento delle pretese autonomiste della Lega e del centrodestra veneti. A circa vent’anni dalla “devoluzione” dei primi anni Duemila che vide trasferire alle Regioni, dietro una forte spinta autonomista, migliaia di chilometri di strade ex statali, dopo un nulla di fatto, senza vergogna ora fanno marcia indietro. Tocca ora allo Stato assicurare al territorio veneto la manutenzione e lo sviluppo delle infrastrutture che la Regione non ha saputo garantire. L’iter ufficiale del piano “Rientro strade”, predisposto dall’allora Ministro alle Infrastrutture del Governo di centrosinistra Delrio, è iniziato nel giugno del 2017, ma nell’agosto dello stesso anno, nell’ambito dell’intesa sancita dalla Conferenza Unificata Stato – Regioni per la revisione delle reti, il Veneto non era rappresentato. Tale assenza ha pesato negativamente in quanto ci ha escluso dalla ripartizione del primo miliardo di investimento stanziato tramite Anas nel 2018. Le strade del Veneto e di altre Regioni sono state dunque riprese solo in un momento successivo.
«Solo grandi annunci e propaganda – accusa il segretario provinciale Maurizio Facincani -. Sono autonomisti a parole, ma non nei fatti».
La consigliere Anna Maria Bigon ha presentato un’interrogazione chiedendo alla Regione con quali modalità, e quando, intende dichiarare ed indicare ad Anas la variante alla SR 62 Grezzanella quale opera prioritaria, qual è stato l’ammontare dei finanziamenti stanziati dalla Regione Veneto, negli anni di propria competenza, per la completa realizzazione della variante alla SR 62 Grezzanella e quali sono stati gli atti e le decisioni assunte dalla Regione, negli anni di propria competenza, per impedire un tale ritardo nel completamento della variante della SR 62 Grezzanella.
Anche la consigliere comunale Isabella Roveroni accusa: «Chi governa a Villafranca fa parte di quella filiera politica che da tempo immemorabile governa la Regione. Capisco che ora il sindaco Dall’Oca voglia fare la sua parte e convocare tutti i parlamentari veronesi. Ciò però vuol dire che fino a questo momento il centrodestra di Villafranca è rimasto immobile. E comunque il tracciato doveva baipassare anche Pizzoletta e Mozzecane».
Dalla Regione immediata la replica dell’assessore Elisa De Berti: «Sia con l’amministratore delegato Gianni Armani ai tempi del ministro Delrio sia con il suo successore Massimo Simonini col ministro Toninelli, abbiamo condiviso quali devono essere gli investimenti che Anas realizzerà sulle strade oggetto del decreto di riclassificazione che il presidente Conte deve firmare. Ciò trova conferma nella lettera dell’agosto 2018, in cui la Regione inviò l’elenco preciso degli interventi di maggior avanzamento progettuale e autorizzativo, ricevendo risposta positiva da Anas. Richieste che sono state ribadite anche con una successiva lettera del 7 febbraio di quest’anno. In tale missiva, il secondo stralcio della SR 62 della Cisa era al primo posto per l’anno 2019 con un importo di 24 milioni. Veneto Strade ha provveduto subito ad aggiornare o redigere tutti i progetti esecutivi, compreso quello della Grezzanella. Questi sono i fatti. Ad ostacolare l’avvio dei lavori, quindi, è soltanto l’attesa della firma del decreto da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri. Se veramente i rappresentanti del Pd sono interessati a quest’opera si facciano responsabilmente parte diligente e, ora che sono al Governo, sollecitino l’esecutivo a non perdere altro tempo. Tra l’altro, non dovrebbero avere grandi difficoltà visto che l’alleanza attuale è composta dai due partiti a cui appartengono i ministri che erano in carica nei periodi in cui ci siamo accordati con Anas. Autonomisti solo a parole? Ricordo che il Veneto versa ogni anno oltre 15 miliardi di euro di residuo fiscale attivo. Questo significa che quando la Regione chiede a Roma di stanziare risorse comprese in questa somma, non fa altro che chiedere quello che è già dei Veneti. La consigliere Anna Maria Bigon, che è arrivata da poco a Palazzo Ferro Fini, non è ancora al corrente che la Grezzanella costituisce una priorità già da qualche anno come è stato trasversalmente richiesto da tutto il Consiglio regionale».