Come previsto, il Consiglio comunale ha dato via libera (con i voti della sola maggioranza) alla vendita dell’area tra via Volturno e Milazzo conosciuta come campetto di via Zanini di cui abbiamo già parlato nei giorni scorsi con le motivazioni della protesta organizzata dal Centrosinistra e Borgo Libero. E la polemica è divampata di nuovo in sala consiliare con accuse reciproche e ricorsi storici.
«La presenza delle aree verdi in prossimità delle abitazioni è un valore aggiunto perché i bambini possono giocare e controllarli anche stando a casa – accusa Matteo Melotti (Pd) -. Non c’è bisogno di fare variante urbanistica e costruire proprio qui. La popolazione è costante, è cresciuta 250 unità in 8 anni. Ricordo che nelle discussioni a parti invertite il Centrodestra era schierato contro la costruzione in quell’area. Se allora il problema era il traffico non può essere stato maggiore rispetto ad adesso. Il contesto è cambiato ma in peggio. Se le vostre obiezioni erano valide allora lo sono anche adesso. La gente del quartiere non vuole che si costruisca. Serve un’area verde attrezzata non solo per portare i cani a fare i propri bisogni. Avete ragione che mantenere le aree verdi costa. Ma coinvolgendo associazioni e cittadini si può fare. Altrimenti la politica avrà perso. Meglio brioni che cemento».
Andrea Cordioli (Borgo Libero) aggiunge: «E’ legittimo vendere un terreno verde per costruire e fare cassa ma siamo in un ecosistema al limite del collasso. E quindi ogni scelta conta, soprattutto il consumo del suolo. C’è bisogno di nuove case? No. Rigeneriamo quello che c’è. Complica far quadrare i conti ma è ora di individuare priorità e l’ambiente è centrale».
Lino Massagrande ricorda che la salvaguardia di tutte le aree verdi era alla base del programma, anche nelle frazioni, di Noi per voi. «Vale la pena vendere 2650 mq per 5/600 mila euro quando abbiamo un bilancio di quasi 8 milioni di euro di spesa. Si spendono 2,15 milioni di euro per comprare le aree private per allargare il parco del Tione (che si può fare anche più avanti) e poi si aliena il campetto di via Zanini. E’ assurdo. Con 50 mila mq di terra su può fare parco bellissimo con tutte le strutture che servono. Per non parlare di 800 mila euro per l’area di fronte all’ospedale. Come si fa a spendere tutti questi soldi per poi gravare sui cittadini? Si possono fare parcheggi da 400 posti gratuiti. Spendiamoli sul verde che abbiamo già. E’ vero che a 200 m da via Volturno c’è il parco del Tione ma allora non servirebbe nemmeno quello visto che a cento metri c’è campagna fino a Valeggio».
Paolo Martari (Idee in cantiere) è sulla stessa linea: «Il Parco del Tione ha una funzione fondamenta nella gestione del capoluogo perché va a qualificarlo e a beneficio della collettività. Ma non leggiamo positiva l’acquisizione dei terreni. Ricordo che Zamperini con il compianto Zorzi, Dall’Oca, Terilli, Valdegamberi e Lucio Cordioli a quel tempo facevano le stese considerazioni che fa ora Melotti, La linea del Comune è m’indebito di meno perché cementificio di più».
Nicola Terilli (Insieme si può) replica seccamente: «Se andiamo a vedere le vostre posizioni cambiate nel corso del tempo non potete darci alcuna lezione di coerenza. Davanti alla posizione portata avanti allora da noi anche con l’aiuto di qualche presente tra il pubblico e l’architetto Tumicioli, ricordo la ferocia delle affermazioni di chi era dalla tua parte. Ci contrapponemmo perché non c’era alcuna alternativa a quanto proposto da voi, in mancanza del parco del Tione che voi avete avviato con scelte come il melo australiano definita pianta autoctona. E chi ci ha supportato allora tra i residenti lo sa benissimo. Ora ci saranno spazi aggregativi a brevissima distanza. Se era così devastante la cementificazione a Villafranca è colpa dei piani urbanistici del passato. Perché invece di quel Piruea che non ha fatto una fine gloriosa non avete fatto voi un’area verde attrezzata?».
Franco Pennacchia (Fratelli d’Italia) aggiunge: «Chi cresce e si sposa ha bisogno di spazi. Per quale motivo a Villafranca ci sono edifici che non vengono ristrutturati? Perché tanta gente non viene a Villafranca? Perché le case sono pochissime e i proprietari aumentano il prezzo».
Paolo Martari tiene il punto: «Non si tratta di condizioni diametralmente opposte. Noi demmo avvio al parco, criticato magari, ma prese vita. La parte residua della volumetria era a disposizione dell’amministrazione ma non ci mise le mani. No Zanolli perché andò a casa prima, ma non lo fece per due mandati Faccioli e ora Dall’Oca. Anche l’apertura del Castello è un segno della vostra incoerenza. Noi pensiamo che vale la pena tenere quell’area nonostante si faccia il parco del Tione».
L’assessore Riccardo Maraia (Fratelli d’Italia) evidenzia che il parco del Tione è stato finanziato con l’avanzo di bilancio. «Dove eravate in ottobre quando abbiamo destinato l’avanzo? C’è già una legge regionale su difesa del suolo a cui ci stiamo attenendo. Secondo il Paes per il 2020 c’era l’abbattimento del 20% dell’anidride carbonica e a dicembre 2019 siano a 19,9%. Unica amministrazione ad aver nominato un agronomo per censimento di piante e arbusti. C’è il dato positivo di 896 piante in più»
Andrea Cordioli: «Se non si ristrutturano le case dobbiamo incentivarlo. Non mi interessano le diatribe di dieci anni fa. La nostra posizione è no a cementificare».
Anche l’assessore Luca Zamperini (Lega) ribatte: «Nel 2005 fatto una battaglia e Martari ha ricordato solo una parte. Il Piruea faceva parte di un pacchetto di 7. Il vostro vicesindaco di allora sostenne che avrebbero permesso la realizzazione di opera pubbliche importanti. Lucio Cordioli li bollò come Pov, piani di occupazione del verde non riqualificazione, a parte l’ex Metropol. Le case di allora prevedevano altri mille metri cubi che furono stralciati a Venezia grazie alle nostre osservazioni. La contropartita era una palazzina dove adesso c’è la piscina dei piccoli, che nulla aveva a che fare col quartiere come almeno avevamo chiesto».
Adriano Cordioli (Insieme si può): «Dove si va a fare qualcosa, viene ripristinato qualcos’altro e questo abbiamo fatto con la vecchia palazzina al parco del Tione. Il Bilancio comunale ha regole ben precise. I soldi della vendita ci serviranno per investimenti, non possono essere usati per spese correnti. Come il Centro Anck’Io che per farlo serve un milione di euro e che dà grandi servizi alle famiglie. Un Comune vicino ha cementificio 450 mila mq che ricadranno anche su di noi. Non ho visto nessuno andare in quel Comune a sbandierare cartelli per l’occupazione del suolo. La Regione ha tagliato nel Pat da 55 a 35% della cubatura che era stata concessa a suo tempo. Non bisogna venire qui a dire qualcosa tanto poter dire».
Melotti: «Ben venga il percorso, ma cinque anni prima il sindaco Faccioli ci prendeva in giro quando parlavamo di piantare gli alberi».
Massagrande: «I mutui servono per investimenti che poi danno benefici. Se intorno costruiscono da noi aumenta il traffico e non vedo interventi per la viabilità. Via Zanini ha bisogno della sua area verde».
Il sindaco Roberto Dall’Oca: «Visto che dite che facciamo un’operazione per far cassa, bene ha fatto Zamperini a ricordare i Piruea Zanolli. Compreso quello a Dossobuono dove si continua a reclamare verde. Da noi il 70% è a verde e il 30 edificato. La legge prevede 15 mq di area attrezzata ad abitante, Villafranca arriva a 19,45. Poi c’è il verde da voto e quelli non da voto come i 5600 m di trasformazione in via Belgio e via Adamello dove nessuno ha detto niente. Il verde è verde dappertutto. Comunque anche in via Volturno ci saranno 1400 metri di parco piantumato e attrezzato. Non lasceremo il quartiere sguarnito. Fare il campo da calcio, senza alberi e con schiamazzi non credo che piacesse al quartiere»