<imgl:.gif>L’Ordinanza n. 42 del 24 aprile 2020 del Presidente della Regione Veneto che riguarda in particolare modo l’attività di vendita di cibo per asporto non è un via libera a tutti senza limitazioni e precauzioni.
L’Unità di Crisi della Regione del Veneto, infatti, ha fornito oggi, 25 aprile, un nota di chiarimenti in base alla quale l’attività di asporto del cibo prevista dall’ordinanza in oggetto è consentita nel rispetto delle seguenti condizioni:
a) l’asporto del cibo deve essere obbligatoriamente preceduto da prenotazione telefonica o online. È pertanto vietato il puro, semplice e casuale accesso ai locali di un pubblico esercizio per il ritiro del cibo senza aver effettuato la suddetta prenotazione. In sede di controllo da parte delle autorità competente, l’esercente e l’utente devono adeguatamente documentare la prenotazione effettuata.
b) è ammesso l’asporto esclusivamente del cibo confezionato e preparato negli appositi supporti di consegna al cliente. Non è ammessa, pertanto, la vendita di prodotti di fruizione immediata e sul posto.
c) l’acceso ai locali per il ritiro del cibo confezionato può essere effettuato da una persona per volta nel rigoroso rispetto della distanza interpersonale di un metro e con uso di mascherine, guanti monouso o igienizzante per le mani.
d) È vietato recarsi per l’acquisto del cibo da asporto in pubblici esercizi posti al di fuori del proprio territorio comunale.
“Questo provvedimento – commenta il sindaco Roberto Dall’Oca – non deve essere inteso come una apertura incondizionata e senza regole perché l’emergenza sanitaria non è ancora terminata. Quindi, si ribadisce ancora una volta che, in nessun caso, si potrà andare presso le attività autorizzate all’asporto pensandosi autorizzati ad un consumo sul posto o al ritiro senza preventiva prenotazione. Si invitano, pertanto, la cittadinanza e i gestori degli esercizi pubblici ai consueti comportamenti di responsabilità e di prudenza nell’adottare, pur tra disposizioni emergenziali a volte confuse e contraddittorie, tutte quelle misure finalizzare a prevenire il contagio e a tutelare la salute pubblica, tenendo conto anche del fatto che i dati sanitari del contagio del 24 aprile, per la provincia di Verona, sono confortanti ma non certo del tutto rassicuranti. Da parte mia, invito le attività commerciali a dare seguito a questo provvedimento da lunedì, in modo da poter condividere e organizzare procedure di apertura adeguate e intanto proseguire con le consegne a domicilio”.