Rivedere le modalità di individuazione delle attività che potranno riprendere il 4 maggio, valutare l’apertura di bar e ristoranti in sicurezza anche prima di giugno, garantire tempistiche certe al riavvio del comparto del turismo, prevedere gli strumenti finanziari per tutelare il trasporto pubblico locale. Questi alcuni dei temi della lettera dell’Upi regionale che verrà inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e che è stata sottoscritta da tutti i Presidenti delle Province Venete e dal Sindaco della Città Metropolitana di Venezia.
Istanze che tengono conto delle peculiarità del sistema veneto e delle “possibili gravi ricadute di ordine economico e sociale” per gli aspetti che riguardano le tempistiche e la modalità di individuazione delle attività che potranno riprendere il 4 maggio.
“Questa lettera è stata sottoscritta in modo unitario dai Presidenti delle Province Venete e dal Sindaco della Città Metropolitana di Venezia, mettendo da parte le diverse sensibilità politiche per la tutela sociale ed economica dei nostri territori – commenta Manuel Scalzotto, Presidente della Provincia di Verona -. In queste ore sto condividendo il testo anche con gli altri colleghi sindaci scaligeri. Edilizia, turismo, ristorazione sono settori strategici per tutto il veronese. Senza certezze nella ripartenza, rischiamo di veder presto chiudere moltissime attività con gravi ripercussioni estese ben oltre i comparti direttamente interessati”.

Riavvio delle attività
I firmatari, in primo luogo, ritengono sia da superare definitivamente l’individuazione delle attività da avviare “con il ricorso ai codici Ateco e con l’elencazione puntuale”, e che sia da consentire invece una ripresa generalizzata, salvo casi particolari a tutela del bene primario della salute e della sicurezza dei cittadini. Ripresa che contempli misure da osservare per il contenimento del contagio e linee guida “eventualmente articolate per tipologia e condivise con Enti Locali e categorie”, come in parte già avvenuto attraverso i protocolli che riguardano, ad esempio, trasporti e costruzioni.
Su quest’ultimo settore, riferendosi ai cantieri, i Presidenti sottolineano come sia necessario garantire i servizi essenziali per i lavoratori, in particolare pernottamenti e mense allestite, nel rispetto rigoroso del distanziamento sociale, anche presso le attività di ristorazione. E su bar e ristoranti, la cui chiusura è ipotizzata fino a giugno, la lettera evidenzia come tale previsione “rischi di compromettere definitivamente la sopravvivenza di comparti che occupano decine di migliaia di persone” e invita dunque il Governo a rivalutare tale sospensione.
Altro comparto che richiede indicazioni certe su tempi e modalità è quello del turismo perché “imprenditori e lavoratori hanno bisogno di sapere quando e come potranno tornare a fare il loro mestiere, perché siamo ormai al conto alla rovescia”. Se si attende ancora, affermano infatti i Presidenti, “la stagione estiva sarà definitivamente e totalmente compromessa”.

Scuole e trasporto pubblico locale
La lettera evidenzia come la scuola continui purtroppo ad essere “la grande assente del dibattito, nonostante i ripetuti appelli sollevati da UPI” e tra questi la richiesta da parte delle Province italiane della “verifica dell’opportunità di riapertura di edifici scolastici per assicurare alle famiglie in grandi difficoltà almeno i servizi estivi”. Quesito su cui non c’è stata ancora risposta.
Legato alle scuole c’è inoltre il tema del trasporto pubblico locale di competenza provinciale. I mancati introiti da parte dei gestori mettono infatti a rischio il servizio. L’Upi Veneto richiede perciò, per gli anni 2020 e 2021, di incrementare l’entità del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, al fine di consentire alle Regioni e di conseguenza alle Province “di poter riequilibrare i contratti di servizio con i gestori a fronte della riduzione degli introiti tariffari causata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Aspetti finanziari e rilancio dell’economia
Per quanto riguarda i conti pubblici, l’Upi Veneto propone la costituzione di un fondo adeguato destinato a recuperare il mancato gettito delle entrate degli Enti locali. Non “un fondo indistinto” con “assegnazioni stabilite a titolo di contributo generico”, ma mirato per ogni singolo Ente in relazione all’effettiva necessità.
Sul tema delle opere la lettera ricorda come un rilancio del Paese possa avvenire anche attraverso Province, Comuni e Città metropolitane, dando impulso e sostegno a un piano di manutenzione, modernizzazione ed efficientamento del patrimonio pubblico. “Continuare a puntare soltanto sulle grandi opere – affermano infatti i Presidenti – non è la risposta corretta al bisogno di iniettare liquidità nell’immediato sui territori”. Occorre invece “considerare strategica l’apertura di migliaia di piccole opere, agendo sui sistemi e sulle economie locali”. Interventi su edilizia scolastica, strade e ponti. Un rilancio degli investimenti che sarà possibile solo alla luce di misure di semplificazione e accelerazione delle procedure di appalto per “le fasi di programmazione, progettazione e affidamento dei contratti pubblici sotto e sopra soglia comunitaria”.

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