La Polisportiva San Giorgio è una parte importante del tessuto sociale di Villafranca e la sua storia non poteva finire travolta dalle turbolente dinamiche che si sono protratte dalla primavera scorsa. Così è scesa in campo la vecchia guardia, quella che ha la Psg nel dna, ed ha formato un nuovo gruppo dirigente che dovrà occuparsi del rilancio.
Alla presidenza è tornato Luigi Franchini (nella foto), 64 anni, insegnante all’IIS Stefani-Bentegodi. Fin dai primi anni del nuovo secolo è stato dirigente del settore basket e nel 2014 è stato eletto presidente della società; concluso il mandato triennale, dal 2017 ha fatto parte della Commissione che guida il gruppo dei ciclisti della PSG.
«La mia ricandidatura nasce dentro il percorso intrapreso la scorsa estate per aiutare la Polisportiva nel momento di maggiore difficoltà mai attraversato dal 1957 ad oggi. Si è spontaneamente creato un gruppo di persone che hanno dimostrato di avere a cuore le sorti della società ed abbiamo lavorato in armonia. Ho accettato per ciò che ha rappresentato e rappresenta la PSG per me e per la comunità villafranchese con l’intento di contribuire al ritorno della Polisportiva ad essere un’Agenzia Educativa importante sul territorio, proprio come i suoi fondatori chiedevano, proponendo di Educare attraverso lo sport. Per questo dobbiamo tornare ad essere elemento di aggregazione culturale e ricreativa per la comunità villafranchese e di tutte le famiglie che ci affidano i propri figli. E’ nei momenti difficili che si trovano le motivazioni e si colgono le opportunità per un grande rilancio».
Sarà coadiuvato dal rinnovato Consiglio Direttivo, di cui fanno parte Paolo Martari e Luciano Zanolli (vicepresidenti), Fabrizio Giacomelli e Renato Venturelli (ciclismo), Luigi Martari (basket), Alberto Soave (pallavolo), Marco Ottoboni (Gioca lo Sport/Accademia dello sport), Emanuela Pennacchia (gruppo di ginnastica dolce “Api Tenaci”) e Federico Bocchio (sviluppo nuovi settori sportivi e socio/culturali).
La ripartenza sarà comunque piena di ostacoli, a cominciare dalla nuova organizzazione interna, che deve essere più agile e funzionale per poter competere con le altre realtà di promozione sportiva del territorio, specie in un periodo come è questo, dove le restrizioni imposte rendono assai più complessa la pratica dello sport..