L’amministrazione comunale ha intitolato al Milite Ignoto il piazzale della stazione, già Piazzale Risorgimento. L’iniziativa rientrava nelle celebrazioni del 4 novembre che fino a domenica coinvolgeranno anche le frazioni. Un gesto che assume un significato particolare, come ha sottolineato il sindaco Roberto Dall’Oca, perché nello stesso piazzale qualche sera fa dei “coetanei” del Milite Ignoto dopo una serata di divertimento non trovavano meglio da fare che impegnarsi nell’arrecare danni al monumento dei caduti. E proprio su questo punto, dopo il ricordo di chi cento anni fa ha datola vita per l’Italia, si è soffermato il primo cittadino a nome anche del sindaco dei ragazzi Sara Properzi e di tutta l’Amministrazione.
«Sono segni di una società sempre più vuota con un problema giovani che non dobbiamo sottovalutare. Oggi, rispetto a cento anni fa, non abbiamo territori da difendere o da conquistare ma purtroppo abbiamo ancora una guerra in corso da vincere. Il Covid ha riportato le stesse paure lasciando dentro di noi ferite importanti. Abbiamo avuto gli stessi morti di una guerra cruenta, ancora oggi abbiamo un ritorno dei contagi e ancora oggi ci dividono idee, opinioni e azioni su come risolvere questa emergenza, che mirano a destabilizzare i rapporti personali ed aumentare le divisioni sociali. Una rabbia incomprensibile con azioni di guerriglia urbana e manifestazioni di piazza in barba alle regole e di cattivo gusto ricordando tragedie di guerra e genocidi che meritano ben più rispetto che una pagliacciata da corteo. I ragazzi morti in guerra, che oggi ricordiamo, hanno perso la vita per la nostra libertà e la nostra democrazia. Libertà e democrazia che non può significare che è tutto concesso, ma Libertà e democrazia che si esercitano con il dialogo e con il confronto mai con la forza o l’arroganza. Come Amministrazione comunale abbiamo voluto dare segni tangibili di questa giornata. La cittadinanza onoraria approvata dal consiglio comunale e l’intestazione del piazzale al Milite Ignoto siano da sprono e da stimolo per i giovani e per tutti noi nel ricordare la storia, nel riflettere sull’importanza dei valori, quali unità, senso di appartenenza, coesione e uguaglianza e che scateni in tutti noi lo stesso fuoco di rivincita e di visione per un futuro migliore libero e democratico e senza più limitazioni».
Dopo l’inaugurazione, il corteo con delegazioni di studenti dall’Infanzia alle Superiori, rappresentanti delle forze armate, alpini, protezione civile, associazioni d’arma e associazioni combattentistiche, ha raggiunto il monumento ai caduti in piazza Giovanni XXIII accompagnato dalla banda di Quaderni. Il comandante del Terzo Stormo Giovanni Luongo, che ha organizzato anche una piccola esposizione in piazza Castello, ha ricordato l’impegno odierno dei militari nelle nuove guerre a sostegno delle popolazioni colpite da emergenze e calamità. L’assessore Claudia Barbera ha sottolineato come sia soprattutto un fatto culturale citando anche dei versi di Nedda Lonardi: «”Ad uno ad uno li rivedo i valorosi del mio paese… Ora che qui tutto tace, ci aiuti il passato a meditare, a difendere il profondo bene dell’amore e della pace”. Voglio partire da questi versi per evidenziare il messaggio di un passato che deve aiutarci a riflettere per la difesa di principi non scontati come la libertà e la pace e che deve risuonare ancor più forte dentro ciascuno di noi. Per questo è importante vedere finalmente protagonisti al centro della piazza e del corteo i nostri ragazzi, per costruire assieme a loro un presente e un futuro migliore».