(di Stefano Cucco) “Senza presunzione, ma è solo un’ulteriore testimonianza di efficienza del sistema, quella che sta salutando l’avvio della stagione irrigua del canale L.E.B. – Lessinio Euganeo Berico, una delle grandi aste irrigue del Paese”: a dirlo è Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), evidenziando che in meno di due anni si sta procedendo al rifacimento di circa 4 chilometri di alveo sulla tratta Adige Guà, grazie ad un finanziamento di 20 milioni di euro, stanziati nel 2019 dall’odierno Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, che lo scorso 16 Dicembre ha attribuito, con proprio Decreto, un ulteriore finanziamento di 33 milioni di euro per il completamento dei lavori di rifacimento dell’infrastruttura del Consorzio L.E.B.

Il canale L.E.B., lungo circa 48 chilometri, attraversa le province di Verona, Vicenza e Padova, arrivando fino al veneziano, fornendo acqua di qualità ad oltre 82.000 ettari di campagne, grazie a 43 opere di derivazione. Il primo tratto scorre all’aperto (circa 16 chilometri); il secondo tratto (quasi 28 chilometri) è sotterraneo e vi è un terzo tratto (4 chilometri circa) a servizio dell’area termale dei Colli Euganei.

Il sistema L.E.B., oltre a rappresentare una fondamentale opera di distribuzione irrigua e di vivificazione del territorio, svolge un importante ruolo di difesa idraulica del comprensorio: il tratto Adige-Guà, infatti, funge da invaso per le piene del torrente Guà Frassine, mentre il canale sotterraneo permette di scaricare, nel Bacchiglione, le piene del canale Bisatto.

Il rifacimento del canale L.E.B. si inserisce in un vasto piano di interventi, che i Consorzi di bonifica del Veneto hanno avviato nel 2018 per un valore complessivo di 100 milioni di euro attratti dalla bontà di progetti, che si stanno realizzando nel rispetto dei tempi. Per realizzare i lavori di rifacimento, ora conclusi, sono stati utilizzati complessivamente 2 milioni di chilogrammi di ferro e 20.000 metri cubi di calcestruzzo, interessando una superficie interna pari 120.000 metri quadrati, ampia cioè come 18 campi da calcio. Il materiale proveniente dalle vecchie lastre demolite è stato riutilizzato in cantiere per il fondo dell’alveo con notevoli risparmi in termini ambientali ed economici.

Gli interventi realizzati consentiranno un risparmio annuo di oltre 87 milioni di metri cubi d’acqua e sono fondamentali per l’agricoltura di una parte consistente della pianura veneta. “Stiamo efficientando tutto il sistema di distribuzione irrigua, consapevoli che l’irrigazione ha anche un’importante valenza ambientale” ricorda Francesco Cazzaro, Presidente di ANBI Veneto. “Il primo tratto dell’opera venne realizzata tra gli anni ’70 ed i primi anni ’80. Nonostante i costanti lavori di manutenzione, l’opera necessitava ormai di un radicale intervento di ristrutturazione anche per poterla dotare di innovativi sistemi di monitoraggio e distribuzione della risorsa idrica”, aggiunge Moreno Cavazza, Presidente del Consorzio di 2° grado L.E.B. . Il finanziamento rientra tra gli “Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico”, in attuazione di quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) e risponde alle direttive europee sul risparmio idrico ed il rispetto dell’ambiente. “Questo è un esempio di eccellenza italiana nel realizzare opere di importanza vitale” conclude Marina Colaizzi, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, cui fa eco il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti: “Questo del L.E.B. è un bell’esempio di come possano essere efficientemente impiegate le risorse del P.N.R.R.”.