(di Bernardo Pasquali). Quando ieri il presidente Biden ha affermato che avrebbe bloccato gli acquisti o, meglio, li avrebbe sottoposti a dazi doganali, Caviale e Vodka, mi è venuto da sorridere. Ma lo sa il Presidente USA che l‘Italia è uno dei primi tre produttori mondiali di Caviale al mondo? Che ce la giochiamo sempre con la Cina (inarrivabile) e l’Iran (il più prezioso)? E se fossimo proprio noi italiani i primi ad avere valorizzato le uova di storione nel tardo Medioevo? Bartolomeo Scappi (Dumenza, 1500 – Roma, 13 aprile 1577), insigne cuoco di Carlo V e di Papa Pio IV, lo cita più volte nei suoi libretti di ricette. Alcune si trovano nella Biblioteca Museo Garum a Roma. La presenza degli storioni nelle acque del Nord Italia è sempre stata molto numerosa. Ancor oggi il triangolo d’oro della produzione di Storione in Italia è tra Brescia, Mantova e Verona. Ci sono, in particolare, due produttori che hanno fatto la storia recente del Caviale nel mondo: Calvisius e Cru Caviar. Se il primo produce il 15% del caviale al mondo il secondo più o meno altrettanto. Ci sono annate che l’Italia arriva a produrre fino al 30 – 35% del Caviale nel Mondo e, fino agli anni 80 – 90 nel Nord Italia si produceva addirittura l’80% del Caviale nel mondo.

Calvisius è l’origine, il posto da cui tutto è nato e, per chi conosce la geografia capisce bene che il nome dell’azienda prende il nome dal paese Calvisano, nella pianura bresciana. Da una scissione interna poi è nato Caviar e Cru Caviar di Renzo Zanin a Scorzè (VE), considerato oggi il massimo esperto di Caviale al livello internazionale. Calvisius lavora tre qualità (Tradition, Beluga e Siberian), mentre Ars Italica – un allevamento più recente che si trova nel Parco del Ticino – produce l’Oscietra russo, il Sevruga, l’albino Rethenus e il Da Vinci o storione dell’Adriatico. Cru Caviar ha allevamenti molto grandi a Bovolone (VR) e Gardigiano (VE), in località Mambrotta (VR), Goito (MN), Leno e Bagnolo di Mella nel bresciano.

Insomma saranno più contenti gli statunitensi che sono sempre stati tra i primi consumatori con i russi, perchè così gliene resterà di più. I russi sono famosi per quanto adorano il Caviale infatti sono i primi consumatori al mondo. Chissà che l’embargo quindi sia fatto al contrario se vogliamo fargli veramente del male.