(di Stefano Cucco) A Legnago, per fornire un aiuto concreto a chi non è particolarmente scaltro con computer, tablet o smartphone, è nato un servizio denominato “Techscouts”, che viene organizzato dal locale circolo Arci. “Si tratta”, spiega Claudia Bezzi presidente del circolo Arci della Città del Torrione, “di un progetto ideato per la cittadinanza di Legnago e delle zone limitrofe, volto ad aiutare quelle persone che sono rimaste indietro per quanto riguarda il progresso tecnologico e digitale che vi è stato in questi ultimi anni. Infatti, avevamo anche elaborato un questionario e, sulla base dei dati raccolti, avevamo sviluppato un corso che, nelle intenzioni, voleva essere una sorta di manuale di sopravvivenza informatico. L’Arci, però, non voleva limitarsi solo a questo corso, che viene proposto ciclicamente e si compone di sei lezioni, della durata complessiva di nove ore, ma andare oltre, ideando per l’appunto uno sportello di assistenza completamente gratuito. Per fare ciò ha pensato di cercare dei volontari tra gli studenti degli istituti superiori, ovvero tra i cosiddetti “nativi digitali”.

A questo punto è stato coinvolto Nereo Lanzoni, consulente esterno, che per primo ha immaginato lo “Sportello Techscouts“. “L’idea di questo servizio”, Afferma Lanzoni, “è nata marzo del 2020, subito dopo lo scoppio dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Il lockdown ha fatto emergere delle questioni di fondamentale importanza. Chi padroneggiava la tecnologia, anche se era confinato in casa, poteva comunicare con figli, nipoti e amici, mentre chi non la sapeva usare era invece tagliato fuori. Attualmente si parla tanto di inclusione sociale. Pertanto, il progetto techscouts è un progetto di inclusione sociale concepito per fare in modo che nessuno rimanga indietro. Quello che sorgerà qui a Legnago sarà il primo Sportello Techscouts” in Italia. Chi ha bisogno di una consulenza”, conclude, “chiama l’Arci di Legnago e fissa un appuntamento. Durante la telefonata gli verrà chiesto di cosa ha bisogno, in modo tale che poi i ragazzi, quando incontreranno gli utenti del servizio, sappiano già perché sono lì”.

“Il progetto”, conclude Bezzi, “è stato finanziato dalla Regione Veneto. Quando termineranno i fondi cercheremo di trovare altri bandi per riuscire a mantenere in vita per più tempo possibile lo Sportello Techscouts”. Gli incontri verranno filmati e, poi, inviati tramite WhatsApp, in modo tale che all’occorrenza possano essere rivisti, evitando così che ci si dimentichi delle istruzioni ricevute. Lo sportello sarà attivo nelle ore pomeridiane, al fine da risultare compatibile con gli impegni scolastici dei giovani volontari. Nel rispetto delle normative vigenti i techscouts non si occuperanno di problematiche che implicano la presenza di dati sensibili come, ad esempio, quelle connesse a conti correnti bancari o a cartelle cliniche.