(di Rocco Fattori Giuliano) 13 su 24 ai tiri liberi condannano Verona al PalaCarnera di Udine: gara uno della finale playoff va ai padroni di casa. 67-64 il risultato finale di una gara tirata, molto spezzettata, con Verona in gara sino a fine partita e che avrebbe potuto vincere se avesse avuto più sangue freddo ai tiri liberi (questi i parziali: 17-26 al primo turno; 16-8 al secondo; 19-14 al terzo col rientro dei gialloblù e infine 15-16 nel quarto finale con la rimonta quasi portata a buon fine dalla Tezenis).

Apu Old Wild West Udine e Tezenis Verona si erano già incontrate due volte in questa stagione al PalaCarnera: a settembre in occasione della fase a gironi della Supercoppa (72-62 a favore dei friulani) e nell’ultimo turno della regular season (73-68). Molti gli ex bianconeri nel team gialloblu: oltre all’head coach Alessandro Ramagli, anche il vice Andrea Bonacina ed i playmaker Marco Spanghero e Lorenzo Penna (fuori in questo match per infortunio).

Verona attacca dal primo minuto e toglie sicurezza ai friulani. Moltissimi gli errori e le palle perse sin nella primissima frazione di gioco. Udine sembra non trovare inizialmente le misure ai gialloblù, condizionata probabilmente dal nervosismo e impressionata dalla verve degli ospiti. Poi lentamente i friulani iniziano ad alzare la difesa e a costringono Verona ad azioni più affrettate, meno pensate. Calano le percentuali ai tiri e cresce il nervosismo.

“Freddi” i veterani tocca a Davide Casarin – season high per il 2003 di Mestre, arrivato come rinforzo da Treviso a stagione avviata – prendersi sul groppone la Tezenis e dimostrare che si può osare e tenere sotto pressione i friulani. Casarin si prende falli sotto le plance udinese, si ritrova con un filotto di sette tiri liberi consecutivi di cui ne infila quattro. Attacca e difende. La sua partita dice ai gialloblù che l’impresa è possibile.

Nell’ultimo quarto, Karvel Anderson pare entrare finalmente in partita ed inizia a trovare il canestro avversario. Ma è un’illusione. Udine difende con aggressività, paga dazio concedendo tanti tiri liberi ma Verona ne sbaglia cinque nell’ultimissima frazione di gioco. Udine vince di un’incollatura, ma ha dovuto sudare molto più del previsto. Martedì si torna in campo al PalaCarnera. Verona ha imparato una lezione: Udine è coriacea e quando deve sa chiudere. Ma non è imbattibile. Non sarà facile nemmeno per loro. Perchè Verona oggi ha sbagliato tanto: 18/39 nei tiri da due, 5/22 nei tiri da tre. E’ stata vincente sotto le plance per rimbalzi, nonostante la stazza degli avversari. Ma ha perso più palle. E su questo lavorerà coach Ramagli.