(di Matteo Zanon) La cornice di Piazza Villafranchetta ha ospitato la cerimonia di consegna delle borse di studio ai giovani delle varie scuole del villafranchese. Sono stati consegnati infatti, per i risultati ottenuti nell’anno scolastico 2020/21, 7 riconoscimenti a neolaureati che hanno concluso la laurea con il punteggio di 110/110 con e senza lode, un premio di laurea su una tesi su Villafranca di Verona e il suo territorio e l’attestato di merito a 85 studenti della scuola secondaria di primo grado meritevoli per i risultati ottenuti nell’anno scolastico ‘20/21.

A condurre la serata è stato il presentatore Massimo Coserini che ha aperto la serata e presentato a sua volta le varie autorità presenti: il sindaco Roberto Luca Dall’Oca, il vicesindaco Francesco Arduini, l’assessore all’istruzione AnnaLisa Tibero, il presidente del consiglio comunale di Villafranca Lucio Cordioli, il tenente dell’aeronautica militare Terzo Stormo Rita Scarola e le due giovani componenti del Ccdr, il sindaco dei ragazzi Sara Properzi e la responsabile ufficio stampa Elisa Toffalori. Le autorità in coro hanno ringraziato i ragazzi e le loro famiglie, sottolineando l’importanza della cultura e dello studio per la crescita personale e per il raggiungimento dei propri obiettivi. Durante la serata in più occasioni ha accompagnato la serata l’orchestra dei violoncelli della scuola Cavalchini Moro guidata dal maestro Stefano Arduini, classificatasi al secondo posto al concorso scuola in musica di Verona.

L’assessore all’istruzione Tiberio, a proposito di questa serata di premiazioni, ha precisato: “Una serata molto importante perché valorizza la meritocrazia, frutto di un percorso di impegno, perseveranza, studio e di coraggio nell’affrontare ogni giorno discipline nuove e pagine nuove della nostra storia. Spesso il mondo dei giovani viene dipinto come un mondo negativo ma noi dobbiamo anche capire che è molto importante lo spirito di emulazione. Questi ragazzi dovranno diventare il motore propulsivo di una società in cammino perché il loro impegno possa essere veramente d’esempio per altri ragazzi che stanno attraversando anche momenti di criticità”.

Ospite della serata Giampietro Ghidini che ha portato la sua testimonianza di vita, stravolta dopo la perdita del figlio Emanuele nel 2013. Il giovane, sotto l’effetto di droghe pesanti, una serata tornato dopo una festa si è gettato nel fiume vicino a casa. Il padre Giampietro, dopo questo shock, ha preso in mano la sua vita trasformandola: “Avevo due possibilità, buttarmi anch’io in quel fiume o provare a dare un senso diverso alla mia vita. Dopo un sogno nel quale raccoglievo mio figlio Emanuele dall’acqua, ho sognato quello che avrei dovuto fare: andare ovunque a raccontare attraverso la nostra storia il valore della vita. Abbiamo creato l’associazione “Pesciolino Rosso” e andiamo in giro per l’Italia a portare la nostra testimonianza. In questi sette anni abbiamo fatto 1920 incontri. Cerchiamo di raccontare ai giovani l’importanza della vita, di credere in sé stessi e di stare lontani da certe abitudini che li portano a perdersi”.

Conclude Ghidini: “Il mio messaggio vuole essere un invito ai ragazzi di non cadere nella trappola che il mondo gli tenderà, ovvero cercare una felicità fatta di cose, di aver sempre di più e piena di competizione a discapito degli altri, ma cercare un’altra cosa che è la serenità che deriva solo dall’ascoltarci dentro, dall’ascolto della nostra voce interiore che si chiama coscienza. Il denaro è importante ma deve essere al servizio dell’uomo e non l’unico obiettivo”. Ghidini ha scritto un libro, “Era tutto perfetto” che racconta la storia della sua vita e di come pensiamo di avere tutto sotto controllo quando un giorno però, improvvisamente, ci rendiamo conto che non abbiamo niente sotto controllo e che ci dobbiamo affidare alla vita.