Una rincorsa disperata, dai toni molto forti, che ha recuperato quasi un terzo dell’elettorato di centrodestra disperso fra i quattro candidati sindaci non ammessi al ballottaggio, ma che non è stato sufficiente nemmeno a “garantire” gli elettori che lo avevano appoggiato cinque anni fa. Una prima analisi dei voti di domenica 26 giugno, con quelli del primo turno 2022 e quelli finali del ballottaggio 2017 dà questo quadro per Federico Sboarina.

Per leggere al meglio i numeri, partiamo dal dato sull’affluenza: domenica i voti utili sono stati 93.848, ben 14.836 in meno rispetto al primo turno, ma 11.019 in più rispetto al ballottaggio di cinque anni fa. I nuovi elettori iscritti quest’anno alle liste elettorali erano poco più di 2mila: vuol dire che, nonostante l’estate, la campagna ha mobilitato 9mila elettori rimasti disinteressati dal confronto Sboarina-Bisinella del 2017, un elettorato di centrosinistra essenzialmente che allora non aveva ragione di muoversi al contrario di ieri, dove in corsa c’era il “suo” candidato. Se guardiamo al differenziale di voti di Damiano Tommasi fra primo e secondo turno, il suo incremento è stato di 7.016 voti, il 77% circa di questo bacino potenziale.

L’ultima settimana di dura campagna (“O noi o arrivano i comunisti” questa la sintesi brutale) e gli appelli finali all’unità da parte dei leader nazionali hanno polarizzato il confronto ed hanno permesso al sindaco uscente di riprendersi non pochi degli elettori del suo milieu elettorale: uno su tre degli elettori di Tosi, Zelger, Sautto e Barollo si sono schierati con Sboarina. Sono mancati, evidentemente, gli elettori “tosiani” de soca che hanno ben inteso il significato degli ultimi comunicati di Flavio Tosi (“Perderemo e sarà soltanto colpa sua“). Sboarina, al contrario di Tommasi, è riuscito così a mobilitare soltanto il 28% del suo bacino potenziale (ben 29.813 voti che due settimane fa sono andati agli altri candidati non di centrosinistra): ragionevolmente, buona parte degli elettori di Forza Italia e delle liste minori più una manciata di tosiani.

A questa chiusura di due terzi del suo elettorato d’area si aggiunge anche l’abbandono di 3.221 elettori che nel 2017 stavano con Sboarina e che nel 2022 sono mancati: da 46.961 a 43.730. Non possiamo sapere chi sono e in questi cinque anni la base elettorale può essersi modificata pesantemente anche a causa del Covid. Resta il dato statistico che verrà calato sulla “bilancia delle responsabilità” nemmeno fosse la spada di Brenno.

Ma nel differenziale di questa percentuale sta la vittoria di Damiano Tommasi: al ballottaggio bisognava convincere chi era rimasto alla finestra al primo giro o cinque anni fa. E in una fase di generale incertezza e difficoltà, quale l’attuale, hanno pagato di più i toni rassicuranti rispetto al richiamo ad un duro confronto.