Non sarebbe ancora tempo di vendemmia, anche se in alcune zone, come in Toscana, è cominciata in anticipo per via del caldo eccezionale che ha influito sulla maturazione dell’uva. Nel veronese, fanno sapere i vertici del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella, invece non è ancora iniziata e gli agricoltori stanno osservando l’andamento del clima per decidere il da farsi. Ma se anche non è ancora giunto il momento di vendemmiare, il mondo vitivinicolo è attraversato dal problema che investe l’agricoltura a causa della carenza di personale. La vendemmia, anche se siamo andati sulla luna, si continua a fare come mille anni fa: a mano. 

L’uva va raccolta grappolo per grappolo, con cura. La mano dell’uomo non è sostituibile da nessuna macchina. E finché le vigne erano quelle che erano e non erano diventate, in una parte importante del territorio, la coltura principale e la mano d’opera non mancava, problemi non ce n’erano. La vendemmia era tutt’altro che un problema. Anzi era una festa agreste celebrata da poeti e pittori. E per farla si ricorreva ad amici e parenti o a quegli studenti che per guadagnare qualche soldino andavano a vendemmiare, magari in compagnia.  

Ma anche qui è cambiato tutto.

La quantità dei vigneti è aumentata moltissimo e allo stesso tempo è venuta a mancare la manodopera. Dalle nostre parti, raccontano i vertici del Consorzio Valpolicella, non si trovano più persone disponibili per vendemmiare. E siccome l’uva non può essere lasciata sulla vigna a marcire, gli agricoltori hanno dovuto ricorrere agli stranieri, soprattutto provenienti dall’Est: polacchi, romeni, ucraini. Si tratta di lavoratori stagionali, che una volta terminata la stagione tornano a casa, anche se qualcuno particolarmente bravo è rimasto a lavorare presso questa o quell’azienda a tempo indeterminato.

Ma oggi gli ucraini a causa della guerra non ci sono più. E non bastano più nemmeno gli altri. Un bel problema. D’altra parte non c’è verso di trovare italiani disposti a lavorare nei campi. Molti si rivolgono alle cooperative. Ma c’è il rischio che all’interno di alcune di esse, come è emerso in qualche caso, si possano nascondere degli illeciti, tipo caporalato o altre forme di sfruttamento. I mutamenti avvenuti all’interno della nostra società, le regole sempre più rigide sul lavoro, l’aumento del benessere anche in quei paesi dai quali provengono i lavoratori stagionali, la guerra in Ucraina rappresentano altrettante difficoltà per lo svolgimento della vendemmia, che se una volta era una festa, adesso sta diventando un problema.