La Giornata del Medico e dell’Odontoiatra è tornata a svolgersi in presenza all’Auditorium della Gran Guardia dopo la sospensione di 2 anni causa Covid. Momento clou della mattinata il Giuramento di Ippocrate dei neo laureati che hanno riempito la sala, molti accompagnati dalle famiglie. Sul palco i vecchi medici festeggiati per i 50 anni dalla laurea, estremi generazionali di una categoria che durante la pandemia è diventata suo malgrado protagonista in un’Italia che si accorge solo oggi di quanto i medici siano importanti e di quanti ne mancano.

Il prof. Claudio Bassi, un numero uno della chirurgia pancreatica mondiale, ha portato il saluto del Sindaco e ha incoraggiato i giovani colleghi dicendno che fare il medico è il lavoro più bello del mondo. 

Dopo il ricordo del Direttore dell’Ordine Paolo Cerioni, scomparso recentemente, e i saluti dell’assessore alla Sanità del Veneto Manuela Lanzarin, Di Alfredo Guglielmi per l’Università, di Gaspare Crimi per l’Ulss 9 e di Callisto Bravi per Azienda Ospedaliera il Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri Carlo Rugiu ha tenuto la sua relazione, sottolineando come i finanziamenti destinati al SSN siano insufficienti, solo il 6,5% del Pil, contro una media europea del 12%. 3000 euro all’anno per italiano non sono abbastanza per assicurare un’assistenza adeguata.

Rugiu ha ricordato anche che la riforma delle medicina territoriale è in parte già realtà nel nostro Veneto, dove però è particolarmente grave la mancanza dei medici, tanto che 2 veronesi su 10 sono senza medico di base. Ma non sono solo i medici a mancare. In Italia mancano da 26 a 40 mila operatori sanitari.

E’ stata quindi la volta di Elena Boscagin, Presidente della Commissione Odontoiatri dell’Ordine dei Medici, che rappresenta 1200 dentisti e che ha ricordato con una certa emozione quand’era come quei ragazzi che ora sono in platea “pronti a lanciarsi nella professione”. “Tutto cambia – ha ricordato- ma se voi siete “qui a fare il giuramento di Ippocrate dopo più di duemila anni significa che un principio è rimasto saldo e non è stato scalfito dallo scorrere del tempo: la tutela della salute e della vita”.

“Per essere dei bravi medici – ha concluso introducendo la cerimonia del giuramento d’Ippocrate-  oltre all’umanità, alla professionalità e alla tecnologia ci vuole l’etica. “E’ la vostra bussola per non smarrirvi nel mare del profitto nichilista e di rotte deontologicamente discutibili.L’uomo deve essere sempre il nostro fine e mai il mezzo.

E la Giornata del Medico e dell’Odontoiatra è arrivata al suo clou: il giuramento d’Ippocrate  ai giovani medici e la consegna di una pergamena ai loro colleghi che si sono laureati 50 anni fa.

Una nota che fa pensare è che nessun degli intervenuti, specie coloro che si sono soffermati sulla carenza di medici, abbia indicato nell’abolizione del numero chiuso a medicina la via maestra per colmare questo deficit gravissimo.