L’economia italiana continua a crescere, come confermano i dati Istat del terzo trimestre 2022, che registrano un +0,5% del Pil. Andamento positivo anche per il 65% delle imprese manifatturiere venete e portafoglio ordini adeguato per quasi sette aziende su dieci. La manifattura si conferma forza trainante del Paese, nonostante negli ultimi mesi instabilità politica e rincari energetici abbiano gettato un velo di incertezza sulla situazione economica italiana mettendo a dura prova industria e pmi. È quanto emerge dall’Osservatorio MECSPE di Senaf sul II quadrimestre 2022, che da anni indaga andamento e trend della manifattura in Italia, e della sua transizione digitale in ottica 4.0. Proprio in questo senso, il MISE comunica che ammonta a 2,2 miliardi di euro il totale dei bonus Transizione 4.0 finanziati dal PNRR, elargiti alle imprese per perseguire l’obiettivo della trasformazione digitale, attraverso lo strumento del credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali e per la formazione del personale.

Secondo l’Osservatorio MECSPE, si registra una percentuale del 58% di imprenditori veneti informati sul PNRR e si attesta sul 38% la quota di chi ha usufruito del Fondo Competenze. Le principali destinazioni d’uso degli investimenti nel digitale delle imprese venete sono verso robotica collaborativa (31%), cybersecurity (28%) e cloud computing (25%). Questi e altri aspetti centrali per lo sviluppo digitale delle imprese manifatturiere, saranno oggetto di dimostrazioni, simulazioni e dibattito con i protagonisti della filiera, durante la prossima edizione di MECSPE, la fiera più importante in Italia dedicata alla manifattura e all’innovazione tecnologica organizzata da Senaf, in programma dal 29 al 31 marzo 2023 a BolognaFiere.

L’Osservatorio MECSPE rivela inoltre che l’aumento dei costi di materie prime ed energia ha avuto un impatto da medio ad alto sulla produttività per il 91% delle imprese venete. Una situazione che ne ha intaccato la fiducia in generale – calata dal 48% al 35% in un anno – e nel settore (34%). Non stupisce quindi che gli aumenti dei costi energetici siano la più grande preoccupazione per gli imprenditori del manifatturiero veneto (45%), seguiti dalla paura per la guerra Russia-Ucraina (17%), dall’aumento dei prezzi (11%) e dalla difficoltà di reperimento delle materie prime (8%) e infine dall’instabilità politica (9%).

Nonostante le difficoltà che colpiscono tutti i comparti produttivi del Paese, le imprese manifatturiere sono resilienti e il quadro generale mostra un’industria solida e intenzionata a crescere: più di otto imprese su dieci sono intenzionate a intraprendere un percorso di espansione in termini di dimensioni, produzione e internazionalizzazione. Il fatturato del secondo quadrimestre tiene, per il 54% cresce rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e le previsioni per la fine dell’anno sono positive per più di sei aziende su dieci. In aumento anche l’export, e in particolare rispetto al primo quadrimestre sale il numero di imprese venete che generano oltre il 70% del proprio fatturato all’estero (da 8% a 9% del campione), prevalentemente in Paesi UE, in particolare verso Germania e Francia, importanti territori manifatturieri a cui l’Italia è legata da una solida catena di fornitura.

“Una fiera come MECSPE è un polo fondamentale per favorire soluzioni innovative per il settore e il dialogo tra gli imprenditori, che rimangono per la grande maggioranza orientati alla crescita e con buoni risultati in termini di fatturato – commenta Maruska Sabato, Project Manager di MECSPE – La crisi energetica non deve mettere a rischio i grandi passi avanti in termini di innovazione, formazione e sostenibilità che le imprese hanno realizzato negli ultimi anni e in cui continuano a impegnarsi, nonostante le difficoltà. Negli innumerevoli momenti formativi e informativi di MECSPE si parlerà anche di questo, con l’obiettivo di offrire spunti e soluzioni”.

L’Osservatorio rivela infine che sono quasi quattro su dieci le aziende venete del campione a ritenersi sostenibili, e in particolare, dal primo al secondo quadrimestre, sale la quota di chi ha scelto la strada delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica nei propri impianti (dal 37% al 46%). Numeri positivi anche per la formazione: otto imprenditori su dieci hanno già formato o prevede di assumere personale con competenze adeguate per attuare la trasformazione 4.0, e circa il 64% ha in essere partnership con Università e ITS.