Perdere 1-0 a S.Siro con l’Inter non è un dramma. Anzi, a ben guardare com’è andata la gara, il Verona può tornare a casa rinfrancato. Anche se non è stato il terzo risultato utile, è stata la terza prestazione di fila che testimonia un netto cambio di passo. D’altra parte non è vincendo a casa di una delle squadre più titolate del campionato che il Verona si salva. Una sconfitta, e per di più di misura, ci sta. Specialmente se il gol l’ha incassato a freddo, al secondo minuto. Per tutto il resto della partita, precisamente per tutti gli altri 92 minuti, i ragazzi di Zaffaroni hanno dato l’anima alla ricerca del gol del pareggio. Oddio, la qualità è quella che è di fronte a quella dei nerazzurri, ma bisogna proprio dire che l’Hellas non ha per niente sfigurato. Anzi, ha fatto la partita correndo in lungo e in largo, in molti casi mettendoci anche la grinta e il fisico, tanto che tutta la difesa è stata ammonita per l’inevitabile fallosità. E ha anche fatto innervosire il pubblico interista quando ha visto la propria squadra subire in continuazione il gioco della penultima in classifica. Grande pressione, ma solo quattro tiri in porta. Lo schema di gioco e l’impostazione sono quelli delle ultime due gare: tiro lungo su Djuric che dall’alto dei suoi 2 metri becca di testa tutte le palle e le passa ai compagni. Positive le prestazioni di tutti gli altri. Lasagna è stato inserito verso la fine ed è tornato a giocare. Dojg si conferma una pedina fondamentale sulla sinistra. Il giovane Sulemana ( classe 2003) pur essendo entrato verso la fine è stato il migliore in campo.