Nei gironi in cui i Carabinieri dei Nas scoprono in tutt’Italia lager dove cani e gatti venivano maltrattati, a Verona arriva una sentenza che ha condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione, a 1500 euro di multa e  all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per maltrattamento di animali, incendio doloso e diffamazione la tenutaria di un casolare degli orrori dove 31 cani, un canarino e 9 gatti venivano tenuti in condizioni inammissibili per la legge e per un paese civile.

La Lav è stata una delle prime associazioni ad essersi costituita parte civile a tutela di questi animali.

“Il processo è durato alcuni anni e ha visto impegnati numerosi legali” ha spiegato Lorenza Zanaboni, responsabile Lav Verona “tra cui l’avv. Emanuela Pasetto che si è costituita parte civile per Lav a cui sono stati liquidati 3000 euro per danni non patrimoniali e 18000 euro per danni patrimoniali. Direi che possiamo ritenerci soddisfatti”. 

Il caso risale al 2017. Dopo alcune segnalazioni la Polizia Ambientale e Forestale entra a perquisire una cascina disabitata a Palazzina di Sona. Trova una situazione sconvolgente e la sequestra. Al suo interno una scena raccapricciante: 31 cani, un canarino e una quindicina di gatti, provenienti dal Sud vivevano segregati senza le basilari norme igienico-sanitarie. Erano stati inviati da canili o da famiglie di volontari che li avevano spediti al Nord per migliorare le loro condizioni di vita, garantendo a chi gestiva la cascina soldi per accudirli, ignari di quale fosse invece la situazione. 

 “I pavimenti del casolare erano coperti di spessi strati di vomito e deiezioni”, racconta Zanaboni. “Le finestre erano serrate e gli ambienti privi di luce naturale e senza aria. Gli animali si trovavano in condizioni gravissime: una cagnolina paralizzata strisciava nella sporcizia, molti cani avevano ferite da morsi”.  

La Polizia ambientale pose sotto sequestro i 31 cani, il canarino ma non tutti i gatti rinvenuti nel corso del sopralluogo, perché una parte fu fatta sparire poco prima.

Qualche giorno dopo il sequestro la tenutaria del casolare, per eliminare ogni traccia, diede fuoco alla cascina di proprietà di un soggetto anch’egli costituitosi parte civile nel processo e risarcito dal giudice per il danno subito. 

Gli animali sequestrati vennero inizialmente affidati in custodia giudiziaria al sindaco di Sona, ma dopo un mese la custodia fu trasferita in capo a Lorenza Zanaboni, di Lav Verona, che si è presa cura di questi poveri animali garantendo loro benessere e dignità. A seguito di un decreto del Gip Paola Vacca tutti gli animali sequestrati sono stati messi in sicurezza attraverso la cessione definitiva alla Lav che poi ha curato l’adozione di tutti gli animali.  

“Io stessa ho aperto le porte della mia casa e ho accolto due di questi cani nella mia famiglia” ha raccontato Lorenza Zanaboni.    

Anche alla luce di questo caso, purtroppo analogo a molti altri, si inserisce la decisione di LAV di dare vita agli sportelli conto i maltrattamenti sugli animali  https://segnalazioni.lav.it  a Verona e Trento e già operativi da un paio di settimane.