La giornata mondiale contro il cancro è l’occasione per fare il punto su una categoria di tumori sottovalutata: quelli della bocca, che con quelli della laringe costituiscono il 10% di tutte le neoplasie maligne nei maschi ed il 4% nelle femmine. Non se ne parla abbastanza e soprattutto non c’è una sensibilizzazione adeguata alla quantità delle persone che colpiscono ed alla loro gravità, che non riguarda solo la mortalità, ma l’impatto sulla qualità della vita di chi ne viene colpito. Sono circa 4.500 gli italiani che ogni anno sviluppano un tumore di questa categoria provocando 3 mila morti (dati Airc).
C’è quindi un tasso di mortalità molto alto. E’ dovuto al fatto che la prevenzione lascia a desiderare. Il più delle volte vengono diagnosticati troppo tardi, quando c’è ben poco da fare per la prognosi quoad vitam e quando, per limitarne la diffusione metastatica e l’infiltrazione nei tessuti circostanti, sono necessari interventi demolitici che vanno a incidere pesantemente sulla qualità della vita del paziente. Interventi che per il cancro della laringe portano spesso alla necessità della tracheostomia, con l’impossibilità della fonazione fisiologica e con una ricaduta relazionale di non poco conto. Oppure, per i carcinomi orali, a delle mutilazioni che rendono difficoltosa l’alimentazione e la comunicazione orale oltre che danneggiare irreparabilmente l’armonia del volto.

Importantissimo per la prevenzione la visita dell’odontoiatra, che se svolta scrupolosamente, può scoprirli nelle fasi iniziali, quando’è ancora possibile intervenite con successo con la chirurgia maxillo facciale senza conseguenze funzionari né estetiche.
Invece come sono molte le donne che fanno la mammografia e la visita enologica per prevenire il cancro della mammella o il Pap-test o la visita ginecologica per prevenire quello del collo dell’utero o dell’apparato genitale femminile, sono pochissimi quelli che vanno dal dentista a fare un controllo della bocca per prevenire le neoplasie del cavo orale. Un’adeguata informazione e sensibilizzazione sull’argomento potrebbe risparmiare migliaia di morti.

Un dato allarmante è che l’età media di chi viene colpito da questo tipo di tumori si sta abbassando. Fino a qualche tempo fa a svilupparlo certano maschi over60, fumatori e bevitori. Ultimamente non è più così e vengono colpiti anche soggetti più giovani che non presentano quei fattori di rischio.