Diventerà uno dei temi delle prossime giornate: l’espulsione annunciata domenica sera da Fratelli d’Italia di Mario Faccioli – candidato sindaco per una coalizione di liste civiche – sta alimentando un nuovo filone di polemiche. L’ex sindaco, uomo di destra sin da quando era ragazzo, ha deciso di rispondere pubblicamente: «Corre l’obbligo – spiega in una nota -, a tutela della mia immagine e della rappresentatività delle liste che mi sostengono, seppur convinto che ai cittadini delle questioni interne ai partiti interessi poco, ribadire quanto segue: il comunicato stampa del coordinatore del Circolo di Villafranca sig. Stefano Tabarelli, che non ricordo mi abbia mai coinvolto – ma magari è colpa della mia memoria – in alcuna iniziativa del Partito a livello locale, mi conforta sulla bontà e sulla correttezza del progetto civico che mi ha portato a candidarmi. Animato dai principi fondanti dello Statuto di Fratelli d’Italia e definiti a partire dall’articolo 1, come visione spirituale della vita, azione, costruzione, sostegno e partecipazione per la gente, oggi l’unico simbolo che conta e per cui mi batterò sempre con dedizione e spirito di servizio, è la comunità di Villafranca.

La modalità di taluni soggetti con responsabilità di partito è la stessa attuata nei confronti di tanti cittadini villafranchesi in questi 5 anni: una miscela di esercizio del potere e di uso della comunicazione senza alcuna partecipazione e vicinanza ai  problemi quotidiani della gente.

Il comunicato – aggiunge Faccioli – peraltro è in palese violazione del Regolamento di Garanzia del Partito, il quale prevede che gli atti dei procedimenti disciplinari siano protetti dalla massima  riservatezza in quanto dati sensibili. Ma cosa importano i diritti, il rispetto delle persone, quando si cerca di far fuori un avversario scomodo? Toccherà ai dirigenti di Fratelli d’Italia capire se il modello organizzativo e di partecipazione è all’altezza di questo Partito. In ogni caso, i miei valori camminano con me e non dietro ad un simbolo e se  ritengono che io non debba più far parte di Fratelli d’Italia, nonostante i molti anni di impegno e di sacrificio, non avrò bisogno di legali o collegi di garanzia. Saluterò cordialmente e lavorerò come sempre tra la gente e per la gente».