Di epidemie di influenza aviaria negli ultimi decenni ce ne sono state parecchie. Ma quella in corso adesso nel mondo è la più grande che si sia mai verificata. A differenza delle altre, preoccupa il fatto che il virus che la causa, H5N1, potrebbe fare il salto di specie, passando dagli uccelli ai mammiferi. Pare che si sia trasmessa ai furetti. Un segnale che con altre mutazioni il virus potrebbe – e si sottolinea potrebbe, con il condizionale- contagiare anche l’uomo. E questa sarebbe una catastrofe planetaria, cento volte peggio del Covid.
Nel mondo finora si sono stati registrati meno di 900 casi umani di H5N1, letale al 50% Le vittime erano state tutte a stretto contatto con un uccello infetto, vivo o morto. L’allarme viene da uno studio fatto in Canada che però è in attesa di conferma.
Gli studiosi auspicano che i governi si mobilitino per limitare e prevenire l’influenza aviaria e per produrre vaccini e terapie per il virus H5N1. In alcuni paesi gli uccelli vengono vaccinati tramite un’iniezione nell’uovo o uno spray sui pulcini quando sono ancora nel guscio, proprio per evitare che possano innescare questa pericolosa infezione.
Alcune industrie farmaceutiche come la Gsk o Moderna stanno preparando vaccini umani contro l’H5N1.