La rottura della coalizione che cinque anni fa aveva confermato sindaco Gianluigi Mazzi aveva reso assai contendibile la piazza di Sona: dalla frantumazione della civica “PerSona al centro” sono emerse tre candidature dal profilo differente. Due hanno cercato l’appoggio dei partiti nazionali ed una ha mantenuto la connotazione civica senza simboli di partito sulla scheda elettorale e senza apparentamenti formali. Delle prime due, quella raccolta attorno a Corrado Busatta ha potuto contare sull’appoggio formale ed esplicito di Fratelli d’Italia che a Sona, alle ultime politiche si era rivelato quale il primo partito in città; la seconda candidatura, quella attorno a Gianfranco Dalla Valentina, aveva invece l’appoggio di Lega e Forza Italia. L’analisi dei flussi elettorali fra le due ultime amministrative conferma però che, come sempre, una cosa è votare per il premier e un’altra votare per il proprio sindaco. Partiamo dai dati dell’affluenza, il grafico qui sotto riporta i dati degli ultimi dieci anni:

Guardiamo ora i flussi delle tre coalizioni in gara, più l’outsider Carlo Antonio Mazzola che ha corso con la sua sola lista civica “Rinascita per Sona”.

Corrado Busatta ha ereditato lo scettro virtuale da Gianluigi Mazzi che è stato pure il suo capolista (279 i voti per lui) e l’ha sostituito in alcuni incontri pubblici. La sua coalizione in cinque anni ha visto però sostanzialmente dimezzati i propri voti: da 4.235 a 2.764 suffragi, scendendo dal 57.88% al 38,44. E’ evidente qui l’emorragia generata dalla candidatura di altre due figure della lista Mazzi originaria ed è altrettanto evidente come non vi sia stato l’effetto traino, o di filiera (termine sin troppo abusato), di Fratelli d’Italia che è passata dal 37,87% dei consensi a Sona alle ultime politiche (il riferimento è al voto alla Camera) ad un 9,72% attuale: da 3.428 voti a 699. Busatta non è Meloni, è evidente, ma FDI ha pagato anche la scelta di appoggiare Busatta e non Gianfranco Dalla Valentina che era apprezzato dai vertici sonesi meloniani. Un ordine dall’alto ha rimesso tutti sugli attenti, ma come diceva Don Camillo. “nel silenzio dell’urna, Dio vi vede e Stalin no!” e quindi qualcuno ha votato come meglio gli pareva. Il dato stride soprattutto con quello incassato dall’altra candidata sindaco, Monia Cimichella, un cognome che pesa per la destra sonese che ricorda ancora uno dei suoi leader storici, il “Cimi”, assessore e fratello di Monia. Da lì, probabilmente, i duecento voti extra di appannaggio personale della candidata rispetto alle sue due liste d’appoggio.

Cimichella doppia i voti di Giorgia Meloni e questo è un sollievo parziale alla delusione di aver mancato il ballottaggio per soli 25 voti. La sua coalizione ha infatti preso 2.074 voti complessivi contro i 2.099 di quella di Gianfranco Dalla Valentina che paga “l’affaticamento” della Lega che, a Sona, ha fatto lista unica con Forza Italia. Un mix che non sembra aver convinto anche se, c’è da sottolineare, la Lega sconta a sua volta la scissione nascosta dei leghisti che non volevano sostenere Dalla Valentina e si sono portati sulla new entry, Carlo Antonio Mazzola.

Su questo va fatta una annotazione: i cittadini di Sona non hanno sostanzialmente creduto alle promesse di cancellare la TARI (senza spiegare come si sarebbe pagato il servizio di raccolta dei rifiuti), di abbassare l’IMU (senza spiegare come si sarebbero pagate le spese correnti finanziate da questa imposta), e di realizzare alla Sun Oil un centro di produzione di idrogeno verde attraverso la cessione dell’area e dei suoi silos ricchi di olii esausti ad un privato che si sarebbe fatto carico della bonifica del sito al posto della collettività. In altre parole, è dal 1994 – dall’avvio della Seconda Repubblica – che ad ogni elezione qualcuno promette soldi in cambio dei voti. Non funziona più perchè gli elettori hanno più buon senso dopo una ventina d’anni di continue prese per i fondelli e di debito pubblico sempre più incontrollabile.

Ora siamo al redde rationem: esiste davvero il progetto Sun Oil – avvelenato da attacchi personali e video inquietanti diffusi nell’imminenza del voto – oppure la stessa lista Mazzola era la foglia di fico per una nuova “vita” della SunOil? staremo a vedere.

Adesso c’è il ballottaggio – Sona è l’unico Comune ad affrontarlo -: Corrado Busatta e Gianfranco Dalla Valentina ripartono da zero. King maker del prossimo sindaco diventa Monia Cimichella col suo pacchetto di 2mila voti che possono fare la differenza. Il meglio, insomma, di queste elezioni deve ancora avvenire.