La dipendenza da web è ormai catalogata fra le dipendenze, come quelle da alcol, fumo, stupefacenti, gioco.
Secondo uno studio del Dipartimento Politiche Antidroga e del Centro Nazionale Dipendenze dell’Istituto Superiore di Sanità i giovani passano davanti al pc navigando su internet una media di sei ore al giorno. 700 mila sono addirittura dipendenti dal web. Dati avvalorati dalla ricerca dell’Irccs Stella Maris e della Ausl di Bologna condotta su 8.700 studenti fra gli 11 e i 17 anni, quasi il 12% ha una forma di dipendenza dai videogiochi e il 2,5% fa un uso compulsivo dei social, mentre l’1,8% si chiude per mesi in camera davanti al pc o allo smartphone.
Sta venendo su una generazione più fragile rispetto alle precedenti, spesso depressi e più isolati rispetto ai coetanei dei decenni precedenti. Tendono così a chiudersi in sé stessi, spiegano gli psicologi, e nei casi più gravi si rifugiano nella realtà virtuale del computer. Le motivazioni nono diverse. Ma è molto probabile che l’incertezza del futuro determinata dal crollo dei modelli tradizionali, dalla pandemia, dalla guerra e dalla narrazione che viene fatta costantemente di un pianeta che corre verso la catastrofe ambientale influiscano negativamente sull’atteggiamento psicologico dei ragazzi nei confronti della vita.