«L’Italia guida l’Europa nella difesa dei diritti dei pazienti oncologici e di quanti dal cancro sono guariti. Vogliamo che cessino diseguaglianze odiose nel lavoro e nella vita economica e sociale delle persone che già hanno affrontato le terribile prova della malattia: dopo 10 anni dal termine delle cure per le neoplasie dell’adulto e dopo 5 per quelle dell’età pediatrica, i pazienti potranno essere ritenuti guariti non solo a livello clinico, ma anche per la società. E’ una battaglia di civiltà che la Camera ha approvato con una maggioranza assai ampia» così Maddalena Morgante, una delle firmatarie della proposta di legge approvata dalla Camera che introduce “l’oblio oncologico” nel nostro Paese.
La proposta – prima firmataria Elisabetta Gardini – dà un concreto aiuto ad oltre 3,6 milioni di persone che vivono in Italia dopo una diagnosi di tumore. Oltre un milione può essere considerato guarito, ma si trova ancora nella condizione di dover dichiarare il proprio passato di malato nei posti di lavoro, nel momento in cui sottoscrive un’assicurazione, un mutuo in banca e persino nel caso voglia adottare un minore.
«Non sarà più obbligatorio dichiarare di essere o essere stati malati di cancro – rimarca Maddalena Morgante – una pratica odiosa che creava una barriera nei rapporti sociali ed economici che oggi l’Italia abbatte”. Dopo la Camera la proposta di legge è passata al Senato per l’approvazione definitiva.