Oggi, 25 novembre, è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ma dovrebbe essere uno stile di vita che ci appartiene tutti giorni. Senza aspettare queste celebrazioni. Ognuno di noi, se vogliamo che cambino le cose, ogni giorno deve cercare di dare il proprio contributo. Ricordo sempre un vecchio detto secondo il quale una donna non si tocca nemmeno con un fiore. Invece adesso la donna è il bersaglio di malati di sesso, di mariti cattivi, di politici padri-padroni, di capo uffici viscidi. Alla donna è riservato ancora un ruolo marginale nella società, nelle amministrazioni, nella politica, nelle aziende perché ancora oggi troppo spesso il metro di considerazione non sono le sue capacità ma il bel fisico. E’ vero che succede che una sfrutti il suo aspetto per far carriera, ma probabilmente perché l’uomo non pensa alle sue qualità. Pensa ad altro. Abbiamo davanti agli occhi l’esempio di chi ha posizioni di potere o ruoli dirigenziali e dà spazio a qualche donna solo per fare lui bella figura, un bel soprammobile da esibire, non valorizza le sue potenzialità ma le sfrutta. Non ci sono solo le botte e le minacce, la violenza fisica e psicologica che sfocia nel femminicidio. A dover far vergognare qualche uomo c’è anche la violenza morale. Stiamo vicini alla nostra moglie, compagna, cugina, amica. In ogni momento può aver bisogno di noi.