Nuova sceneggiata in consiglio comunale con lite furibonda tra la consigliere Roveroni, che nell’ambito della discussione politica aveva accusato il sindaco di spararle grosse, e il primo cittadino Faccioli che ha sconfinato andando a toccare la sfera professionale della capogruppo Pd. Stavolta il filmato non è stato censurato come un anno fa (vedi vignetta) quindi chi vuole può andare a vederlo sul sito del Comune (dopo circa 5 ore di registrazione del consiglio comunale).
Ma la cosa non è finta lì. Il gruppo consigliare del Centrosinistra, che in aula aveva fatto scena muta, ha diramato un duro comunicato.
«Il sindaco Faccioli ha interrotto la Roveroni, debordando dal confronto in ambito politico e lasciandosi andare a giudizi offensivi ed illazioni sulle qualità professionali della capogruppo del Partito Democratico. Se non bastassero le gravi parole, già di per sé lapidarie, il sindaco ha rincarato la dose sbeffeggiando l’esponente del PD assumendo atteggiamenti teatrali e irrisori, intesi ad imitare beffardamente la gestualità della Roveroni, forse nel vano tentativo di rendere ilare e leggero un comportamento – il suo – che invece va fermamente denunciato e censurato, perché inaccettabile. Era già accaduto in occasione dell’interpellanza promossa nell’agosto del 2013 dai nostri gruppi circa la gestione dei lavori di via Nino Bixio (tema, peraltro, ancora estremamente attuale visti i danni creati alla viabilità cittadina); si è poi ripetuto, in maniera assai più violenta, nel maggio dello scorso anno, sempre nel corso di una discussione provocata dalla nostra interpellanza sulla sistemazione dell’area tra via Milazzo e via Volturno (quando il sindaco scagliò il regolamento consiliare verso la Roveroni); ora per la terza volta si ripete un atteggiamento iroso, offensivo, antidemocratico e padronale. In questa, come nelle precedenti occasioni, è stata presa di mira sempre la stessa persona, aggredendo – anziché le idee espresse ed il merito di quanto si argomenta – le qualità professionali della professoressa Roveroni, peraltro stimata docente del liceo cittadino con oltre 30 anni di eccellente carriera alle spalle (carriera di cui – per inciso – il sindaco Faccioli non conosce nulla). Non è più tollerabile che il Presidente del consiglio comunale Tabarelli consenta al sindaco, che è “primus inter pares” e non despota e padrone dell’assise consiliare, di trattare come inetti e incompetenti i consiglieri democraticamente eletti, al pari suo, per sedere in consiglio a rappresentare legittimamente le istanze e le opinioni che ritengano opportune».
Alla denuncia dei consiglieri comunali si associano l’intero circolo cittadino in persona del segretario, Luca Lonardi, ed il deputato Vincenzo D’Arienzo.
«In troppe occasioni, in questo consiglio comunale, la politica è stata travalicata dall’accusa personale, ed esprimo a nome dell’intero circolo del PD Villafranchese la massima solidarietà ad Isabella Roveroni, per le gratuite insinuazioni fatte dal sindaco Faccioli. Con una maggioranza complice perché troppo silenziosa, di fronte a comportamenti che non possono più passare come semplici intemperanze» è la dichiarazione di Luca Lonardi, segretario del circolo locale.
L’on. D’Arienzo conferma di avere agito nell’interesse di Villafranca per favorire l’incasso da parte del comune di Villafranca del finanziamento del M.I.U.R. a favore della riqualificazione della scuola di Rizza. «Questo é il modello, ovvero il servizio alla comunità e la cooperazione istituzionale con l’amministrazione cittadina. Invece quello che è accaduto nel recente consiglio comunale é un’inutile divisione che non aiuta il territorio. Rivolgere osservazioni critiche ed esprimere posizioni politiche contrarie all’amministrazione fa parte della normale dialettica politica in qualunque sede. Alle legittime obiezioni mai si deve rispondere con l’offesa personale perché si passa sul terreno scivoloso della mancanza di rispetto dell’avversario, che mai può diventare nemico. Spetta al sindaco farsi carico di questa unità».
Il sindaco Faccioli dal canto suo ha ribadito che è stato solo uno scambio di battute e che, comunque, anche lui si sentiva offeso dall’essere considerato uno che le spara grosse. Il vicesindaco Nicola Terilli, chiamato in causa in consiglio, ha confermato le qualità come insegnante della Roveroni. Il presidente Cristiano Tabarelli non è la prima volta che si trova al centro delle critiche. L’ultima volta aveva sbroccato dichiarando di «essere stufo di venire preso per il c…». Ma lo scettro del comando ce l’ha in mano lui e lui deve far rispettare il regolamento: dai consiglieri come dal sindaco. Non c’è uno che ha l’impunità. La troppa disponibilità gli si sta ritorcendo contro.