(di Stefano Cucco) Il Comune di Cerea si schiera contro il caro vita, facendosi carico di buona parte dell’incremento dei costi della mensa e del trasporto scolastico. Nei giorni scorsi, infatti, la Giunta ha approvato la delibera per la concessione pluriennale del servizio di refezione, definendo le tariffe per il prossimo anno scolastico. Per coprire i pesanti rincari dovuti agli aumenti di materie prime ed energia, il costo unitario per pasto a bambino passerà, come base d’asta, da 4.3 a 5.82 euro, anche se potrà risultare inferiore in fase di gara. Un rialzo dei prezzi che inciderà sul bilancio del Comune e coinvolgerà le famiglie ceretane.

La Giunta ha anche stabilito che porterà da cinquanta centesimi a 1.32 euro il contributo comunale a pasto, un aumento pari al 164% che non risulta però sufficiente a coprire interamente i rincari, con le famiglie che a loro volta avranno una maggiorazione, da 3.80 euro a 4.50 (pari a +18%).

Il Comune verserà, quindi, una cifra di ulteriori 70mila euro all’anno per coprire questi rincari e altre spese, tra cui i costi per le forniture delle derrate relative all’asilo nido comunale e quelli riguardanti gli insegnanti, che sono per Legge a carico del Comune.

«Abbiamo assicurato, a chi non ha un reddito sufficiente a fare fronte a questo incremento”, afferma Lara Fadini, assessore all’Istruzione,  “di presentare il proprio Isee al fine di ottenere una riduzione in base alle fasce prestabilite. Era dal 2013 che non venivano ritoccate le tariffe, non è stata una scelta semplice. Vogliamo essere chiari e trasparenti verso i cittadini. Come nel caso delle rette degli asili nido, il costo dei ticket per la mensa scolastica è dovuto all’effetto del pesante e generale aumento dei prezzi di cibo ed energia che purtroppo sono sotto ai nostri occhi anche quando facciamo la spesa al supermercato. I maggiori costi per le aziende si riflettono di conseguenza sulle tariffe, anche se il Comune ha contribuito direttamente per calmierare il rialzo dei prezzi. Il nostro obiettivo”, conclude Fadini, “è quello di garantire l’alto standard dei servizi offerti: dal nostro punto di vista in una situazione di emergenza non possono infatti rimetterci i nostri bambini».

Per quanto riguarda, invece, il trasporto scolastico il Comune di Cerea ha stabilito che il costo per l’anno 2023/2024 salirà a 300 euro rispetto ai 256 euro dell’anno appena concluso. Ci sono ulteriori riduzioni in riferimento alle fasce Isee, al numero di figli iscritti e al tipo di servizio richiesto (se andata e ritorno, o sola andata e solo ritorno).

“Come Comune”, afferma Marco Franzoni, primo cittadino di Cerea, “abbiamo il dovere di fare quadrare i conti in ognuno degli ambiti, dal sociale ai lavori pubblici, fino ad arrivare al mondo della scuola. Dobbiamo garantire la sostenibilità economica e amministrativa in una fase congiunturale eccezionale, caratterizzata dal post Covid, dalla guerra e di conseguenza da un’inflazione preoccupante, con i beni alimentari che impattano più di tante altre voci. Nella nostra vita tutto sta aumentando, non solo nell’ambito scolastico, e il problema grave è che gli stipendi, invece, sono fermi e questo non è accettabile. Il Comune sta mettendo in campo ogni sforzo possibile, ma servono interventi strutturali, per non mettere a rischio la sopravvivenza delle aziende, ma soprattutto per non mettere ancora più in ginocchio le famiglie”.