Piazza Affari prende atto dei risultati positivi di Italian Wine Brands – per fatturato, il primo gruppo vinicolo quotato in Italia – e alza scambi e quotazione. In apertura di oggi, il target price è fissato a 18,70 €/azione, valore raggiunto a inizio contrattazioni per poi attestarsi ad un livello leggermente inferiore proseguendo però un trend di crescita iniziato già nelle precedenti sedute (più 5,29% sulla chiusura precedente).

A far viaggiare il titolo di Italian Wine Brands il polo nazionale dove è confluita nel 2021 la veronese Enoitalia della famiglia Pizzolo – i risultati 2023 approvati dal CDA ieri e che verranno sottoposti al voto dell’assemblea il 30 aprile prossimo all’indomani di un Vinitaly dirimente per il settore. I ricav i delle vendite 2023 si sono attestati a 433 milioni€, 3 in meno rispetto al proforma (prima delle ultime acquisizioni) del 2022 a fronte però di un calo del settore molto più marcato.

Il dato totale dei ricavi sconta una riduzione delle scorte per oltre 19 milioni di €, portando così i ricavi netti a 413,7 milioni in crescita rispetto al dato 2023 (396,8 milioni dei quali ben 361,5 ottenuti all’estero), ma inferiore al bilancio proforma 23 (che tiene conto delle ultime acquisizioni) che si attesterebbe a 439,5 milioni.

Il settore del vino fronteggia la prima crisi sistemica da diversi decenni a questa parte: l’overstocking negli USA, il calo dei consumi sempre in USA per la crisi del debito che attanaglia le famiglie, la competizione di prodotti alternativi al vino sempre più presenti e richiesti nelle reti distributive hanno portato il vino italiano a perdere il 4,4% dell’export a volume e il 7,3% dell’export a valore. IWB, invece, registra un più 1,7% sul proforma 22.

Italian Wine Brands in questo contesto registra il rafforzamento in Paesi chiave quali UK (+3,22% CAGR 21PF/23), Germania (+4% CAGR 21PF/23) ed in particolare negli Stati Uniti, primo mercato estero di destinazione per il vino italiano, dove il Gruppo ha realizzato un CAGR 21PF/23 del +28,2% e che rappresenta prospetticamente uno dei principali driver di crescita. Bene anche i Paesi emergenti: più 17,1% rispetto al dato proforma 2022.

Italian Wine Brands, MOL per la prima volta sopra 44 milioni€

Dove i dati sono ancora più brillanti è la parte economica:  il  Margine Operativo Lordo adjusted consolidato pari a Euro 44,3 milioni che si confronta con un Margine Operativo Lordo adjusted consolidato pro-forma del 2022 pari a Euro 37,2 milioni. La marginalità sul fatturato è cresciuta al 10,23% rispetto all’8,5% del 2022 riportandosi ai livelli del 2021.

Al 31 dicembre 2023 il Gruppo presentava un Indebitamento finanziario netto pari a Euro 100,7 milioni,  valore in significativa riduzione rispetto all’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2022, pari a Euro 129,5 milioni

Alessandro Mutinelli, presidente Italian Wine Brands
Alessandro Mutinelli, presidente Italian Wine Brands

Per  Alessandro Mutinelli, Presidente e AD del Gruppo «Questo risultato assume ancora maggior valore, se confrontato con l’andamento generale del mercato, che ha registrato una contrazione dei volumi spediti a causa della ridotta capacità di spesa dei consumatori finali. L’adjusted Ebitda ha superato per la prima volta nella storia di IWB la soglia dei 44 M €, con una crescita del 19% rispetto all’esercizio precedente. La posizione finanziaria netta bancaria è migliorata da 122 M € a 96 M €.

Nel 2023 abbiamo posto anche le basi per la razionalizzazione della struttura societaria del gruppo, partita il primo gennaio 2024, con una riduzione a sole due società operative italiane. L’obiettivo è quello di avere un gruppo snello ed efficiente, che sappia rispondere tempestivamente al mercato, con qualità e servizio, valorizzando le proprie persone e gli asset.

Abbiamo anche investito in sostenibilità ambientale, con due nuovi impianti fotovoltaici che consentiranno di autoprodurre in maniera pulita circa 1/3 del fabbisogno energetico del gruppo. Il gruppo IWB è oggi ampiamente diversificato: esporta in oltre 80 Paesi, è presente sia nel canale moderno sia in quello della ristorazione (off-trade e on-trade), vende direttamente al consumatore finale con una propria piattaforma online, ha brands propri che coprono diverse fasce di prezzo».

Italian Wine Brands, due nuovi impianti fotovoltaici

Considerando che IWB trova origine nel gruppo Giordano (il più forte nella vendita diretta per corrispondenza del vino), diventa interessante analizzare proprio il canale delle vendite a distanza: la fine dell’emergenza Covid – che aveva rilanciato questo specifico segmento – ha riportato i winelover nella GDO e nelle enoteche. Il dato complessivo si attesta per IWB a 62,2 milioni€ in contrazione rispetto ai 68 dell’esercizio precedente e 20 milioni in meno del periodo pandemico. La parte del leone la fa sempre il direct mailing, che incassa il 50% di questo mercato – seguito da online/web e telemarketing.

E non a caso in tre anni è triplicato il canale horeca con evidenti miglioramenti sul conto economico di gruppo.

 Il Consiglio di Amministrazione di IWB ha inoltre deliberato di proporre all’Assemblea la distribuzione di un dividendo unitario a valere sul bilancio 2023 pari a Euro 0,5 per ciascuna azione che ne avrà diritto. In caso di approvazione, sono state previste le seguenti date: 6 maggio 2024 data di stacco della cedola N 9; 7 maggio 2024 data di legittimazione al pagamento (record date); 8 maggio 2024 data di pagamento del dividendo.