VeronaFiere ha approvato oggi i dati di bilancio al 31 dicembre scorso, il miglior esercizio nella storia dell’ente: i ricavi delle vendite e delle prestazioni del Gruppo Veronafiere si attestano a 120,5 milioni di euro, in crescita dell’11,8% (+12,8 milioni di euro) rispetto al 2022. L’EBITDA è pari a 22,3 milioni di euro, in miglioramento del 25,9% rispetto al 2022, superando di 4,6 milioni di euro le stime di budget.

Il risultato netto di Gruppo al 31 dicembre 2023 rileva un utile di 3,9 milioni di euro, marcando una netta inversione di tendenza rispetto ai 5,1 milioni di euro di perdita dell’esercizio 2022. Per quanto riguarda la capogruppo Veronafiere S.p.A, i ricavi delle vendite e delle prestazioni per l’esercizio 2023 hanno raggiunto quota 93,8 milioni di euro, con un incremento del 16% (+13 milioni di euro) rispetto al 2022.

L’EBITDA è di 14,1 milioni di euro, in crescita del 19,4% (+2,4 milioni di euro) sull’esercizio precedente. Il risultato netto al 31 dicembre 2023 rileva un utile di 2,3 milioni di euro, a fronte di una perdita di 6,1 milioni di euro nel 2022.

VeronaFiere, Ebitda oltre le previsioni a 22,3 milioni

Per Federico Bricolo, presidente della Fiera: «I numeri evidenziano la crescita a doppia cifra del fatturato a conferma della vitalità di prodotti ben presidiati, così come dei servizi sviluppati dalla SpA e dalla compagine. L’Ebitda è pari a 22,3 milioni di euro, in miglioramento del 25,9% rispetto al 2022, superando di 4,6 milioni di euro le stime di budget e registra un utile di 3,9 milioni di euro. Elemento di assoluta rilevanza, la generazione di cassa, solida anche grazie a evoluzione di circolante, ha ridotto sensibilmente e virtuosamente le dimensioni di indebitamento: la struttura finanziaria del Gruppo Veronafiere è tornata solida».

L’AD di Veronafiere, Maurizio Danese, rimarca: «Per quanto riguarda la capogruppo Veronafiere S.p.A, i ricavi delle vendite e delle prestazioni per l’esercizio 2023 hanno raggiunto quota 93,8 milioni di euro, con un incremento del 16% (+13 milioni di euro) rispetto al 2022. L’Ebitda è di 14,1 milioni di euro, in crescita del 19,4% (+2,4 milioni di euro) sull’esercizio precedente. Il risultato netto al 31 dicembre 2023 rileva un utile di 2,3 milioni di euro. 

Inoltre, la marginalità e la redditività adjusted, cioè depurate da poste straordinarie e non ripetibili, risultano sensibilmente superiori rispetto a indicazioni reported, supportando la prospettiva di accelerazione della marginalità per Veronafiere nel 2024. Tutto ciò è stato realizzato grazie alla combinazione di molteplici fattori, primo fra i quali la normalizzazione del calendario fieristico, finalmente stabile per la prima volta dal 2019.

Un ritorno alla normalità che si riflette nella ripresa a pieno regime dell’attività di organizzazione diretta di rassegne, eventi e iniziative, congiuntamente a quella convegnistica-congressuale. Un esempio per tutti, lo svolgimento dopo 6 anni di assenza della rassegna internazionale Samoter dedicata al settore industriale delle macchine per costruzioni».

VeronaFiere, dal piano industriale ricavi a fine 2026 a 152 milioni€

Aggiunge Federico Bricolo «Le linee decisionali e di sviluppo per i prossimi anni sono contenute nel Piano strategico presentato a soci, sindacati e dipendenti nei primi mesi di quest’anno, denominato ONE Veronafiere per sottolineare l’obiettivo di valorizzare sotto un’unica regia tutte le società del Gruppo, dagli allestimenti a quelle operanti all’estero, in modo da creare valore in termini di fatturato e di know-how di mercato riferito alle industry che presidiamo con le rassegne e gli eventi a marchio Veronafiere in Italia e nel mondo.

Al contempo, con esso sono state ridefinite le azioni utili a contenere le criticità del contesto geopolitico per potenziare le opportunità di sviluppo sia sul mercato domestico che sui mercati internazionali in cui storicamente il Gruppo gioca un ruolo di primo piano».

«A fine periodo nel 2026 – specifica Maurizio Danese -, il Piano prevede cinque nuove rassegne in portafoglio, investimenti per oltre 30 milioni di euro in infrastrutture, un aumento di 6 punti percentuali del margine lordo da gestione caratteristica così da attestarsi al +47%, un fatturato di 151,8 milioni di euro a +40% sul 2023 e un Ebitda di 41 milioni pari al 26,8% contro il 16,4% del 2023».