La vicenda tragicomica dei giardini del Castello continua a far discutere. Lascia perplessi, infatti, l’interdizione dell’area arrivata dopo un mese e mezzo dalla presentazione ufficiale dei giardini con tanto di autorità e banda. In attesa che torni a parlare il consigliere delegato Angiolino Faccioli, che da allora è in pieno contrasto col sindaco Faccioli al punto da salire sull’Aventino, l’opposizione di Centrosinistra non poteva lasciarsi sfuggire questa ghiotta occasione. “Se ne va della sicurezza degli utenti (come dice il sindaco, secondo cui mancherebbe il collaudo), l’inaugurazione a San Pietro non andava fatta – accusano i consiglieri comunali Paolo Martari, Giani Martari, Davide Zago, Isabella Roveroni, Matteo Melotti-. Se invece, come sembrerebbe, i lavori originariamente progettati ed appaltati sarebbero già regolarmente finiti, perché si tergiversa ancora? In ogni caso è un grosso pasticcio, a tutto danno dei cittadini. La maggioranza è in completa confusione e il silenzio assordante di tutti i suoi componenti, che lasciano il megafono in mano al solo sindaco, la dice lunga sulla temperatura misurabile in Municipio. Il progetto di riqualificazione dei giardini andava fatto. Il contributo regionale ha aiutato, ma il Comune ha integrato poco e male le risorse necessarie. Basta guardare la collocazione delle poche giostrine installate: tutte da una sola parte, creando così grande densità e confusone per i bambini che già frequentano l’area (come dimostrano le entrate “irregolari” scavalcando le attuali transenne, hanno bisogno di spazi pubblici attrezzati). Non è possibile installare altre due strutture nella parte più a sud, per ampliare la proposta e favorirne la fungibilità? A poco serve produrre utili di bilancio per milioni di euro negli anni scorsi ed approvare un bilancio previsionale da oltre 30 milioni se non si trovano i fondi per completare lavori che rischiano di restare a metà del guado. Ma non sarà, piuttosto, che il sindaco abbia chiesto di integrare il progetto originario con nuovi interventi all’inizio non previsti, che allungherebbero i tempi di apertura dell’area? Lo scopriremo. Nel frattempo però è adesso che i bambini (e le loro famiglie) dovrebbero frequentare i parchi pubblici, utili più d’estate che non d’inverno. Quindi serve un’accelerazione immediata, anche se purtroppo già tardiva”.