Con la posa in opera dell’impianto di illuminazione ai giardini del Castello è iniziato il primo stralcio del piano di riqualificazione cittadino. I lavori, come si vede nelle foto, sono stati eseguiti senza interdire l’utilizzo dei giardini alla gente pur essendoci gru, camioncini e scavatori in azione, a dimostrazione di quanto farsesca sia stata la chiusura per 8 mesi. Forse mesi di improperi della popolazione hanno sortito qualche effetto. «Quando avevo affermato che i lavori che rimanevano da fare potevano essere eseguiti senza chiudere tutta l’area, ma eventualmente solo le zone interessate, o per pochi giorni, non dicevo una cosa campata in aria» sottolinea il consigliere delegato ai lavori pubblici Angiolino Faccioli che così si è tolto un sassolino dalla scarpa. Proprio per la chiusura dei giardini, infatti, era entrato in rotta di collisione con il sindaco Faccioli e per sei mesi non si era più fatto vedere in municipio. L’appalto è stato aggiudicato all’associazione temporanea d’impresa formata dalla Cubi e Perina di Dossobuono e dalla Tre Erre impianti di Villafranca. La Rapid Scavi è l’azienda subappaltatrice. Il piano complessivo di riqualificazione dell’illuminazione pubblica, che ammonta a circa 5,5 milioni di euro, doterà Villafranca, su oltre la metà del suo territorio dove effettivamente occorre, di moderni sistemi con luci a Led, raggiungendo il duplice obiettivo di un notevole risparmio energetico e l’abbattimento dell’inquinamento luminoso. Sarà fatto a tappe. La prima parte è di tre milioni (per metà finanziata dalla Regione). Il primo intervento appaltato prevedeva una base d’asta di 2 milioni e 300 mila euro, la spesa prevista è di 1 milione 788 mila euro.