Con la posa simbolica della prima pietra è stato ufficialmente aperto il cantiere per i lavori di adeguamento statico, funzionale, normativo e tecnologico del blocco Sud del Centro Servizi alla Persona “Morelli Bugna”. Un maxi intervento suddiviso in vari stralci che durerà poco più di 2 anni e che verrà a costare 3.710.000,00 euro. Per coprire parte delle spese, oltre a un finanziamento della Fondazione Cariverona di 950 mila euro che era stato destinato all’ampliamento programmato dal precedente Direttivo, è partita una raccolta fondi che permetterà a familiari, amici e cittadini di dare prova di grande generosità e magnanimità (info su comeacasa.morellibugna.com). «La Fondazione – ha sottolineato il presidente Alessandro Mazzucco – ha sempre grande attenzione per il sociale. Nel piano 2017 ha infatti destinato il 55%».
Il vicesindaco Nicola Terilli ha evidenziato questo passo importante di crescita della struttura: «Al centro c’è l’assistenza agli anziani e l’apertura alla comunità. Efficienza, qualità vanno coniugati con l’umanità».
Il presidente della Provincia Antonio Pastorello ha fatto i complimenti a un’amministrazione seria che trova le risorse e poi le impiega bene: «E’ bello vedere amministrazioni lungimiranti che investono bene per le fasce deboli. Io e il consigliere Zamperini siamo soddisfatti che potete farlo mentre a noi fanno fare i pranzi di nozze coi fichi secchi».
Monsignor Fasani ha impartito la benedizione sottolineando che non è come la rottura della bottiglia: «Chiediamo la protezione su chi lavorerà in questi due anni e due mesi. E’ bello sognare in avanti quando si opera in chiave delle persone».
Il Centro Servizi alla Persona “Morelli Bugna”, con 152 posti letto per non autosufficienti e 4 per autosufficienti, da più di mezzo secolo offre assistenza a tutte quelle persone, autonome o meno, che per condizioni psico-fisiche o sociali non sono assistibili a domicilio in maniera idonea. Per continuare a farlo, però, si sono rivelate necessarie alcune migliorie strutturali e l’urgenza di un intervento per adeguare l’edificio alle moderne norme antisismiche.
«L’impellenza di adeguare la casa di riposo alla normativa e ridurre così il rischio sismico ci ha portati a ridefinire tutti i progetti di riqualificazione della struttura – ha spiegato il presidente Davide Tumicelli -. La priorità è senza dubbio la sicurezza dei nostri ospiti, e per garantire tale condizione dobbiamo assicurare loro una casa accogliente e resistente».
L’obiettivo è di adeguare la struttura alla vigente normativa antisismica, allungando così la vita nominale a 25 anni; de-ospedalizzare la casa di riposo, ripensando completamente gli spazi e migliorando il comfort abitativo attraverso la realizzazione di stanze da 2 posti letto (anziché da 4), con servizi privati e distribuzione dell’ossigeno (come da Raccomandazioni della Direzione Servizi Socio Sanitari della Regione Veneto); ottimizzare i consumi energetici, attraverso sistemi di riscaldamento e raffrescamento a pavimento e impianti ad aria primaria per la gestione dell’umidità.
Una parte dei lavori è iniziata già durante l’estate con l’installazione, lo scorso luglio, della nuova centrale termica. Ciò ha permesso l’adeguamento dell’impianto di climatizzazione, che era obsoleto e necessitava di un ammodernamento, una notevole riduzione dei costi di manutenzione e un risparmio sulle utenze.
«L’ammodernamento dei sistemi di climatizzazione ha dato il via a una serie di migliorie, che seguiranno nei prossimi mesi e che interesseranno sia l’impiantistica sia l’architettura dell’edificio, a tutto vantaggio degli ospiti che risiedono nella casa di riposo e del personale che vi opera quotidianamente.»
Tra gli interventi in programma, c’è anche lo sdoppiamento della rete idrica e la creazione di una vasca di raccolta dell’acqua, capace di garantire 60 minuti di autonomia in caso di incendio.
Tutti gli interventi saranno eseguiti senza alcuna interruzione dei servizi offerti dalla struttura, cercando di assicurare agli ospiti il minor disagio possibile. In tal senso, si procederà allo spostamento degli anziani che attualmente risiedono nel blocco Sud, trasferendo temporaneamente gli ospiti negli altri piani non interessati dai lavori.
«Gli aspetti che più ci preme salvaguardare, con questi interventi, sono la sicurezza e il comfort che offriamo ai nostri ospiti – ha dichiarato Tumicelli -. La riorganizzazione funzionale degli spazi avverrà nel pieno rispetto della persona e delle sue esigenze, al fine di garantire luoghi stimolanti e accoglienti per gli anziani, i loro familiari e gli operatori sanitari, senza per questo intralciare il normale svolgimento delle attività e i servizi erogati».
Renzo Girelli, portavoce del Comitato dei parenti degli ospiti, ha garantito un’opera di informazione: «Faremo da tramite per far conoscere come si svolgeranno i lavori e che implicazioni avranno sulla vita degli ospiti».