E alla fine sono arrivati anche loro, i ragazzi del Borgo Libero. La presentazione davanti al Castello.
Il candidato sindaco Andrea Cordioli, detto Zontà, punta innanzitutto sul coinvolgimento dei cittadini nelle scelte amministrative. «In uno Stato sempre più lontano dalle persone, le istituzioni comunali hanno la responsabilità di essere il motore di un cambiamento che può avvenire solo dal basso. Bisogna adottare strumenti di democrazia diretta già sperimentati in comuni simili al nostro. Attraverso dei consigli di frazione e di quartiere, Amministrazione e cittadini potrebbero collaborare insieme per la pianificazione del bilancio. Questo sistema permetterebbe di rafforzare un contatto diretto col territorio e creare una priorità, insieme al cittadino, nella gestione della risorse. Su ispirazione del modello scozzese, vorremmo importare i minipublic: piccole “giurie” estratte a sorte, ma rappresentative delle diverse fasce di cittadinanza, che esprimano pareri e consiglino l’Amministrazione. Va potenziata la consulta giovanile trasformandola in un’assemblea aperta a tutte le persone tra i 18 e 30 anni, che coordini l’assessorato delle politiche giovanili».
Altro punto importante la rigenerazione urbana e la salute. «Apparteniamo ad una terra incantevole che porta gli sfregi di sregolate logiche edilizie del passato. Ora è nostro compito prendercene cura, difenderla e migliorarla.Serve una nuova politica urbanistica che si sviluppi attraverso il recupero del patrimonio residenziale ed industriale fermando il consumo del suolo agricolo e la cementificazione. Dobbiamo valorizzare gli spazi inutilizzati rendendoli vivi e trasformandoli in luoghi di aggregazione che permettano di dar libera espressione a giovani, associazionismo e nuove imprese. Sogniamo una città sempre più verde, con una rete completa di ciclabili che colleghino le frazioni al centro. L’Amministrazione, poi, deve avere un ruolo nel contrasto alla ludopatia, perché il gioco d’azzardo mette a serio rischio la salute e il benessere delle fasce più fragili».
Il Borgo Libero ha poi uno sguardo ‘’europeo’’ basato sulla cultura. «Va riscoperta la terra alla quale apparteniamo esulando dalla solita retorica risorgimentale. Crediamo in un processo culturale che sia volto a valorizzare la tradizione locale, in una prospettiva europeista ed in continuo dialogo con i nuovi cittadini. Vorremmo dare nuova vita alle feste tradizionali, usare il Castello per rievocazioni storiche, creare un percorso museale diffuso e recuperare la toponomastica originale. Villafranca dovrebbe attivare progetti di partnership con altre città europee. Da scambi scolastici a progetti e stage lavorativi, questi “gemellaggi” alimenterebbero una rete virtuosa che finalmente inserirebbe Villafranca in un contesto europeo più amplio».

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