Gli investimenti programmati nel periodo 2016-2031 passeranno da 187,5 milioni a 413,5 milioni di euro. Lo ha annunciato il nuovo Consiglio di Amministrazione di Acque Veronesi, illustrando strategie e obiettivi nel settore idrico. Si prevede l’accensione di un nuovo mutuo di valore analogo al debito ad oggi esistente, prolungando la durata del rimborso. L’operazione consentirà di realizzare i maggiori investimenti mantenendo una Posizione Finanziaria Netta sostanzialmente inalterata, riducendo gli oneri finanziari grazie alle attuali condizioni di mercato. Un’operazione di ottimizzazione finanziaria al fine di realizzare il Piano degli Interventi varato in concomitanza alla proposta di aggiornamento tariffario 2018-2019. L’imponente cantieristica prevede la realizzazione di importantissime infrastrutture sia di tipo fognario, che acquedottistico, attese da anni e l’adeguamento ed il potenziamento di numerose strutture già esistenti sul territorio. Saranno investiti circa 31 milioni nel 2018 e una quarantina nel 2019. Sempre a proposito di cifre il neo presidente Mantovanelli ha ricordato come Acque Veronesi sia impegnata in Durante l’incontro si è parlato anche del problema pfas. I rappresentanti del cda hanno ricordato l’impegno e le attività messe in atto da Acque Veronesi fin dalla nascita delle criticità. Proprio nelle scorse settimane si sono conclusi i lavori di potenziamento dei filtri alla centrale di Lonigo. Il potenziamento del sistema di assorbimento tramite carbone attivo granulare ha l’obiettivo di garantire l’effettiva assenza di pfas nelle acque destinate al consumo umano (il cosiddetto “zero tecnico”), recependo così le indicazioni della Regione Veneto. Il solo raddoppio dei filtri ha avuto un costo di 1 milione e 800 mila euro, che vanno ad aggiungersi alle spese di manutenzione e al cambio dei filtri (circa 100 mila euro al mese) ed ai costi fino adesso sostenuti da Acque Veronesi (circa 3 milioni di euro). Nel lungo termine la prospettiva è quella dell’abbandono definitivo di tutti i pozzi a servizio della centrale di Lonigo.
La società proseguirà il suo percorso finalizzato ad un uso consapevole e responsabile dell’”Oro Blu” attraverso campagne di sensibilizzazione mirate a far conoscere l’importanza di una risorsa ambientale limitata e sempre più preziosa.
«Acque Veronesi rappresenta sicuramente una realtà sana ed efficiente, come testimoniano i numeri emersi nel corso dell’approvazione dell’ultimo bilancio (circa 24 milioni di euro di investimenti in tutta la provincia scaligera nel solo 2017, un utile di quasi 2 milioni di euro) – ha commentato il neo presidente Roberto Mantovanelli (che è di Salionze) coadiuvato dai consigliere Mirko Corrà e Paola Briani – . Cercheremo di implementare gli sforzi, operando sempre in un’ottica di collaborazione e costante dialogo con i sindaci del territorio che, oltre ad essere i nostri soci, sono i portavoce delle necessità e delle esigenze dei loro cittadini e della collettività. La presenza per la prima volta nel Consiglio di Amministrazione della società di un sindaco va proprio in questa direzione. Il nostro obiettivo è quello di offrire una maggiore qualità del servizio possibile ai nostri utenti, con un occhio rivolto alle tematiche economico-finanziarie e patrimoniali e ai temi della sostenibilità ambientale. Studieremo infine, in accordo e con il coinvolgimento del Consiglio di Bacino, un piano di sostegno alle fasce economicamente più deboli e svantaggiate della popolazione e a tutte le famiglie in difficoltà”.