Il cardinale di Rosegaferro Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria da 10 anni, ha ricevuto al teatro Filarmonico di Verona il Premio internazionale Grosso D’Oro Veneziano promosso dalla Fondazione Masi. Un riconoscimento per l’impegno «nello scenario di una lunga e atroce guerra per alleviare sofferenze e lutti con spirito umanitario che trascende valutazioni di appartenenza». Un riconoscimento a una persona che è entrata nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1980 prestando servizio in tante aree critiche del mondo: Senegal, Liberia, Colombia, Romania, Costa d’Avorio, Niger, Sri Lanka. E’ Nunzio apostolico dal 30 dicembre 2008 nella martoriata Siria dove la Chiesa offre un punto di riferimento per una popolazione allo stremo. Solo nel 2017 ha investito ben 286 milioni di dollari in progetti alimentari, sanitari ed educativi, e quest’anno si andrà probabilmente anche oltre. In dieci anni ha visto precipitare la Siria nella tragedia: 12 milioni di profughi, 30% delle case distrutte, un bambino su tre non va più a scuola, mancano acqua, cibo e ospedali per le cure. Quindi c’è tanto bisogno di aiuto. Proprio per questo due anni fa Papa Francesco lo aveva nominato Cardinale. E il Nunzio Apostolico ha quindi accettato il premio solo per tenere ben accesi i riflettori sulla tragedia siriana. La somma in denaro che la Fondazione Masi riserva all’opera filantropica o culturale del premiato Grosso d’Oro sarà devoluta a sostegno di tre ospedali, due a Damasco e uno ad Aleppo, ancora funzionanti nonostante la mancanza di medici e infermieri. Ospedali cattolici ma aperti a tutti perché, come sottolinea il Cardinale, la sofferenza è di tutti. Grande soddisfazione nella sua comunità di Rosegaferro (nella foto il giorno della proclamazione a Roma) e un’emozione in più per i suoi famigliari, soprattutto per la sorella Giuseppina, che lo ha sempre assistito in tutto insieme al marito Mario e i figli Maria e don Paolo al suo rientro a casa, e la sorella suor Maria Tarcisia. Non è facile convivere col pensiero che un proprio caro vive tutti i giorni in un territorio di guerra.