Un riconoscimento alle botteghe storiche. Lo ha deciso il consiglio comunale approvando il regolamento per la loro valorizzazione col voto favorevole della maggioranza e le astensioni dell’opposizione.
«Vuole premiare le attività commerciali, artigianali o esercizi pubblici che hanno mantenuto un radicamento forte col territorio di Villafranca, contribuito allo sviluppo della nostra città e a mantenere vivi i centri storici anche minori – spiega l’assessore Riccardo Maraia -. Nel bilancio già prevista una riduzione del 25% dei costi legati alla tari e un’opportuna targa che ogni bottega potrà esporre. Cancellazione dall’albo solo su richiesta». Tre i titoli richiesti: massimo 250 mq, qualsiasi ambito commerciale, 30 anni di attività. I requisiti sono botteghe che esercitano attività a ridosso della popolazione nei centri abitati, esclusi i centri commerciali, da più di 30 anni, stesso titolare o subingresso di parenti e affini o che uno di essi sia comunque legale rappresentante della società. Isabella Roveroni (Pd) ritiene giusta la valorizzazione. «Ma proponiamo un emendamento nel quale chiediamo che la riduzione di tariffa a chi toglie le slot machine si applichi anche in questa fattispecie».
Maraia: «Questione già sollevata in commissione. Se ha più di 30 anni e magari da 4 ha le slot non mi sembra che le due cose centrino. La bottega sa che togliendole potrebbe avere riduzione del 50% della tari».
Adriano Cordioli (Insieme si può): «Va a incidere sulla regolarità contabile dell’ente. Le coperture economiche dove sono? Hanno già dato con regolamento della Iuc la possibilità di togliere le slot machine dando il 50% di riduzione. Qui parliamo di storicità».
Il presidente Lucio Cordioli: «E’ una restrizione, è un paletto in più. Non c’è aumento del beneficio».
Clara Zanetti (M5S): «C’è minimo o massimo di fatturato? Agevolerei di più chi ha un fatturato basso».
Maraia: «E’ un riconoscimento, una premialità alle imprese che hanno deciso di restare legate al tessuto sociale del paese. Non conta il fatturato».
Niko Cordioli (Forza Italia): «Aprire la commissione alle associazioni di categoria».
Maraia: «In questa prima fase non è sembrato opportuno creare una commissione con indennità».
L’emendamento del Pd viene respinto dalla maggioranza. Lino Massagrande (Noi per voi): «Non accettate perché l’ha proposto la minoranza. Date soldi dei cittadini come premio a chi le tiene ed è un comportamento dannoso che va contro di noi, sbagliatissimo anche se l’attività è lì da 50 anni».
Andrea Cordioli (Borgo Libero): «Dovremmo incentivare in tutti i modi il togliere questi strumenti pericolosi per giovani e anziani».
Adriano Cordioli: «Nello scorso consiglio avete votato contro al regolamento. Se me lo spiegate. E’ il gioco delle parti della politica».
Franco Pennacchia (Fratelli d’Italia): «I limite è 30 anni. Se analizziamo mi pare che coinvolto ci sia solo un esercizio: Non vedo l’utilità»..
Andrea Cordioli: «L’altra volta mi sono astenuto proprio perché c’era quel punto».
Isabella Roveroni: «Proprio perché sono pochi è da accogliere. E’ il valore simbolico. Avevamo espresso apprezzamento per quella misura ma votato contro il piano finanziario perché si devono mettere a gara questi servizi per avere una riduzione di spese».