E’ andata in archivio anche l’edizione 2019 della Notte Bianca di Villafranca, il giorno più lungo del calendario castellano.
«La Notte Bianca deve avere vari momenti di attrazione per potersi davvero dire la festa di tutti e tutto deve potersi svolgere nel modo migliore – sottolinea l’assessore Luca Zamperini – . Per questo l’abbiamo rinviata anche se durante il giorno non erano previste piogge. L’erba del Castello, bagnata dalla pioggia, avrebbe reso impossibile i giochi sportivi che sono uno dei momenti principali. E i tecnici non avrebbero mai rischiato i service per la musica col rischio in serata di qualche piovasco. Abbiamo avuto ragione. La nuova data ha proposto una giornata splendida e quindi è andato tutto bene».
La kermesse è partita alla grande già nel pomeriggio con l’apertura del Castello alle attività sportive per i ragazzi. Poi le tante attrattive in centro con un occhio particolare alle famiglie. Verso sera è stato aperto anche il Museo del Risorgimento con altre iniziative culturali a cura in collaborazione con il Circolo dei lettori della Biblioteca come ‘‘Immagini e letture sotto le stelle’’ al Bottagisio e ‘‘Parole e sorrisi in musica’’ alla Casa di riposo. Poi via libera alla parte più fragorosa della Notte con protagonista il ”popolo dei bar”, quella più inviso ai residenti frastornati dal volume della musica, con qualcuno che finisce sempre per alzare troppo il gomito, chi usa i muri come latrine nonostante il cospicuo numero di bagni pubblici dislocati sul territorio, chi parcheggia davanti ai cancelli d’entrata. Quando si movimentano migliaia di persone è così.

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