«È arrivato il momento di cambiare, Verona merita di avere un ruolo centrale nel Veneto: per troppi anni, invece, è stata considerata la Cenerentola». Questo il leit motiv della campagna elettorale della consigliera uscente del Partito Democratico, Anna Maria Bigon, che ha presentato ufficialmente la propria candidatura insieme ai parlamentari Alessia Rotta e Diego Zardini, al consigliere comunale veronese Stefano Vallani e al consigliere provinciale e sindaco di Belfiore Alessio Albertini. Stasera alle 18.30 a Fumane ci sarà l’evento inaugurale dove interverranno il candidato presidente Arturo Lorenzoni e Stefano Fracasso, capogruppo del PD in Consiglio regionale.
«In poco più di un anno – ha detto Stefano Vallani – abbiamo apprezzato la volontà di Anna Maria Bigon di fare squadra con gli amministratori locali, la sua capacità di ascolto, diventando un vero punto di riferimento per il territorio». Un punto, questo, ribadito anche da Alessio Albertini: «Tutta la provincia è al suo fianco. Vista la doppia preferenza di genere, infatti, sono ben tre le candidature maschili che corrono in ticket con la consigliera Bigon: Enzo Righetti, l’ex sindaco di Pescantina Luigi Cadura e Alberto Mancini».
Ed ecco le parole di Anna Maria Bigon: «Verona è stata dimenticata dalla Giunta Zaia, nonostante un assessorato di peso. I temi da affrontare in questa campagna elettorale sono molti, mettendo al centro la cura delle persone e l’ambiente L’epidemia Covid ha ricordato l’importanza della sanità pubblica, che va finanziata adeguatamente sull’intero territorio, garantendo cure di qualità in tempi accettabili. Non ci può essere una sanità di serie A per chi può permettersela a pagamento e una di serie B per tutti gli altri. C’è poi la questione dell’educazione e dell’istruzione nella fascia da zero a sei anni. La Regione deve investire seriamente per assicurare alle famiglie e ai loro figli questi servizi fondamentali. Ricordo che il Trattato di Lisbona prevede che almeno il 33% degli aventi diritto, un bambino su tre, abbia un posto in un asilo nido; in Veneto siamo a uno su quattro. Infine la tutela ambientale, da tre anni siamo la Regione con il maggior incremento di suolo, segno che le leggi della Giunta Zaia sono state assolutamente inefficaci. E nel 2019, come certifica il rapporto Ispra, la provincia di Verona è purtroppo al primo posto in Italia».
La vice capogruppo dem alla Camera Alessia Rotta ha evidenziato come «Verona sia la Cenerentola del Veneto rispetto a molte problematiche non certo secondarie, come la sanità, la promozione turistica e i trasporti. Deve riacquistare dignità rispetto alla parte orientale della Regione», mentre il collega Diego Zardini ha sottolineato «l’importanza delle tematiche ambientali, che dovranno essere centrali nella prossima legislatura. Il Veneto e Verona hanno bisogno di un diverso modello di sviluppo».