La sua è la storia dell’intera generazione europea “bruciata” dalla Seconda Guerra Mondiale e dagli anni duri – soprattutto i primi – della Guerra Fredda. Con in più sulle spalle, come intellettuale tedesco, il peso di una sconfitta epocale che ha portato la Germania sino alla soglia dell’estinzione come entità statuale, e dell’Olocausto. Wolf Biermann (15.11.1934) è certamente il maggiore cantautore e uno dei più importanti poeti tedeschi del dopoguerra.

Proveniente da una famiglia ebraica (padre morto a Dachau) e comunista di Amburgo; emigrato nel 1953 a Berlino nell’allora DDR, studente e poi collaboratore di Bertolt Brecht, autore di album («Warte Ich nicht auf bessere Zeiten») registrati clandestinamente, divenuti presto notissimi in tutta la Germania, finì perseguitato dalla STASI e dal regime di Honecker fino ad essere privato (1974) della cittadinanza, in occasione dello svolgimento di un suo famosissimo concerto a Colonia davanti a 15.000 persone.
Notissimo in Germania per le sue posizioni anticipatrici e profetiche sulla politica e la società germanica, ha pubblicato, anche in edizione italiana, decine di album musicali e diversi ben noti libri di poesie. Insignito delle massime onorificenze tedesche, tra le altre ha ricevuto un dottorato h.c. dalla Università von Humboldt di Berlino. Insieme a Gunther Grass rappresenta la testimonianza più autorevole e autentica della drammatica storia tedesca del dopoguerra.

Wolf Biermann sarà a Verona lunedì 8 maggio: il Rettore dell’Università, Pierfrancesco Nocini, gli consegnerà una medaglia dell’Università, in segno di riconoscenza da parte dell’Ateneo veronese per il contributo del poeta tedesco allo sviluppo in Europa della libertà, della democrazia e della pace. Alle ore 20.00 al il teatro Camploy avrà luogo uno spettacolo di eccezionale rilievo culturale. Organizzato dall’Università di Verona, con la collaborazione del Comune, di AGSM e di Sparkasse – Cassa di Risparmio si svolgerà infatti una serata a lui dedicata con la partecipazione di artisti italiani quali Neri Marcorè, David Riondino, Moni Ovadia e Alessio Lega, insieme per celebrare i suoi 80 anni.
Nel corso dello spettacolo Biermann, conversando con Enrico de Angelis e Sergio Noto, racconterà di sé, della sua musica delle sue scelte, intervallato dalla musica e dalle parole degli artisti italiani: Alessio Lega e David Riondino, che eseguiranno alcune canzoni di Biermann tradotte; Moni Ovadia che converserà con Biermann; Neri Marcorè che sottolineerà l’importanza della canzone politica, praticata da Biermann e in Italia coltivata da artisti come Giorgio Gaber, che riecheggerà nel corso della serata.
L’evento fa parte del ciclo di iniziative previste dall’Università di Verona in occasione dei 40 anni dalla sua istituzione e rappresenta il primo evento promosso dalla Commissione per la Popular Music di Ateneo, che a breve metterà in scena altre importanti iniziative musicali rivolte agli studenti o e alla cittadinanza. L’ingresso per la serata dell’8 maggio è libero fino ad esaurimento dei posti e sarà presente un servizio di traduzione, per consentire a tutti di conoscere al meglio l’opera di uno degli intellettuali più influenti nel dopoguerra tedesco.