La domanda vera è: ma chi sono i venti cittadini italiani, che hanno al massimo 14 anni, che sono titolari di partita IVA? che fanno? cosa vendono durante l’orario di scuola quando dovrebbero essere in aula sui libri? o il pomeriggio, quando al massimo dovrebbero giocare a pallone? Questa è una delle tante chicche che nasconde la relazione annuale sui redditi delle 3,8 milioni di partite IVA italiane elaborato dal ministero dell’Economia e Finanza, per gli amici e gli amanti degli acronimi MEF.

I dati si riferiscono alla dichiarazione dei redditi 2021: i soggetti aderenti al regime forfetario risultano circa 1,7 milioni, con un reddito imponibile pari a 25,2 miliardi di euro per un valore medio di 15.601 euro e con un’imposta sostitutiva (15% o 5% per i primi cinque anni di attività) pari a 3 miliardi di euro per un valore medio di 1.874 euro.

Le dichiarazioni delle società di persone relative all’anno d’imposta 2021 sono 707.802, in diminuzione rispetto all’anno precedente (-2,1%), con un reddito medio dichiarato pari a 52.980 euro, in aumento del 12,4% rispetto al 2020.

Nel Veneto sono attive 302mila partite IVA, l’8,1% del totale nazionale, il Nordest (Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia) rappresenta poco meno del 20% degli autonomi italiani. Per volume d’affari, la fascia più rappresentativa a livello nazionale è quella compresa fra i 60 ed i 75mila € che rappresenta il fatturato lordo di 127mila contribuenti. Se invece guardiamo al reddito (fatturato meno le spese di esercizio e gli oneri previdenziali) la classe più numerosa è quella fra i 15 ed i 20mila€ annui che rappresenta le disponibilità per vivere di ben 248mila possessori di partita IVA. Ma ben 770mila denunciano reddito zero e 540mila arrivano a mille € l’anno di guadagno.

A livello più generale, l’85% dei circa 41,4 milioni di contribuenti Irpef detiene prevalentemente reddito da lavoro dipendente o pensione, il 6,4% del totale ha un reddito prevalente derivante dall’esercizio di attività d’impresa o di lavoro autonomo, compreso anche quello in regime forfetario e di vantaggio.

Il numero di soggetti interessati dagli Indici Sintetici di affidabilità fiscale (ISA) nel 2021 è stato pari a 2.418.313 contribuenti, in aumento rispetto all’anno 2020 (+17%). I contribuenti sono composti per il 53% da persone fisiche, per il 19% da società di persone e per il 28% da società di capitali ed enti non commerciali, in linea con l’anno precedente. Nel 2021 è in aumento la quota di contribuenti più virtuosi, con un ISA almeno pari a 8, che raggiunge il il 44,6% del totale.