(m.z.) Una serata di sport e inclusione, ma non solo. Ieri sera al centro sociale di Povegliano V.se le due atlete Alexandrina Mihai, 20enne di origini Moldave che abita a Soave e Xenia Palazzo, atleta paralimpica 25enne palermitana trapianta ormai da tanti anni a Verona, guidate dal giornalista Alberto Cristani di SportdiPiù Magazine e dal coordinatore generale dell’area Marketing, media e comunicazione della Scaligera Basket Nicola Tolomei hanno raccontato la lora storia ricca di successi ma anche di tante fatiche (presente anche Giovanni Mazzi, presidente dei Centri Giovanili don Mazzi).

Fatiche che al giorno d’oggi molti giovani vogliono evitare, per vivere senza troppe pressioni. Sentendo le loro storie però, come disse Mennea – “La fatica non è mia sprecata, soffri ma sogni” – il sudore, unito alla forza di volontà ti porta verso traguardi che lasciano, letteralmente, senza fiato.

Alexandrina Mihai, vice campionessa mondiale under 23 della 20km di marca, ha raccontato le sue fatiche per ottenere la cittadinanza (ottenuta esattamente un anno fa, il 27 settembre 2022) che grazie ai meriti sportivi e all’intervento del presidente del Coni Malagò ha ridotto notevolmente i tempi. Un iter conclusosi positivamente dopo tanti anni e che gli ha permesso di vestire, finalmente, la maglia azzurra. Alexandrina – tesserata per l’Atletica Brescia 1950 – andava forte e ora ancora di più, come racconta: “Tempo fa andavo forte in gara ma in allenamento non tanto. Da quando ho capito che per migliorarmi ancora di più dovevo andare forte anche in allenamento le cose sono cambiate. Per emergere nella marcia ci vuole tanta esperienza ma sono convinta che ce la farò“. I risultati sono arrivati e grazie all’ottimo rapporto con il suo allenatore, come ha raccontato, e alla sua voglia di migliorarsi e di curare ogni dettaglio la sua ascesa non tarderà ad arrivare.

Di fatiche ha parlato anche Xenia Palazzo, atleta paralimpica plurimedagliata che con la sua storia lascia tutti a bocca aperta. Alla nascita un’emorragia cerebrale la mette subito in pericolo di vita. Nonostante le sue condizioni fossero molto gravi, la madre (di origini russe) decide di rimboccarsi le maniche per far si che la figlia possa migliorare e vivere una vita dignitosa (si trasferiscono per tre mesi in Russia dove la madre la allena per farla diventare più veloce in acqua, dopo che era stata scartata dall’agonistica). Lo sport l’ha aiutata a rimettersi in moto, a porsi obiettivi nuovi e sempre più stimolanti. I risultati parlano da sé: a Tokyo 2020 vince l’oro nella 4×100 sl, l’argento negli 200 misti, l’argento nei 50 e nei 400 sl.In un atleta è la testa che fa la differenza. Nella gara dei 50 m sl di Tokyo stavo malissimo. Sono entrata in vasca, ho guardato sul fondo e mi sono detta: “Ok Xenia vai a prenderti la medaglia di bronzo”. Ho nuotato senza vedere le mie avversarie, ho toccato il muretto all’ultima vasca e ho alzato la testa per vedere il risultato: terza. Se mi fossi fermata alle sensazioni fisiche che avevo quella medaglia non l’avrei portata a casa“. Due storie di una bellezza sconfinata che mettono in luce come niente e nessuno può fermarti se dentro di te hai chiaro dove vuoi arrivare. Nello sport, come nella vita.

La serata, che ha visto gli ospiti confrontarsi su vari tempi come ad esempio la parità di diritti nello sport, la differenza tra atleti normodotati e paralimpici – organizzata dall’Associazione Culturale Ineditamente e dal Comitato Regionale Veneto Coni, ha avuto il patrocinio del Comune di Povegliano V.se e la collaborazione di SportdiPiù Magazine e di Anteas La Madonnina Aps – ha chiuso la tre giorni di eventi legati alla festa dello sport 2023.