ATV continuerà a gestire il trasporto pubblico fino al 2026. Ha ottenuto 3 anni di proroga da parte della Provincia, che è l’Ente di governo del trasporto pubblico, fino al 31 dicembre 2026, in attesa di approntare la gara che individuerà il futuro gestore di tutti i servizi di trasporto, compreso il filobus.

A fronte della proroga ATV investe 70 milioni per acquistare nuovi autobus green, realizzare infrastrutture per una mobilità collettiva più sostenibile, sviluppare nuove tecnologie per migliorare l’informazione e semplificare l’accesso ai mezzi pubblici. 

Ci saranno però degli aumenti delle tariffe. D’altra parte, spiega Atv, erano 12 anni che non venivano adeguate all’inflazione ed all’aumento dei costi. E Verona è l’ultima provincia del Veneto a fare questo inevitabile adeguamento tariffario.

Una decisione presa in conformità alla normativa europea e nazionale di settore, in particolare del decreto legislativo 4/2022, che prevede la possibilità di prorogare l’affidamento all’attuale gestore, qualora quest’ultimo si vincoli ad effettuare significativi investimenti orientati alla sostenibilità ed al miglioramento del servizio, tali da produrre effetti positivi anche oltre la scadenza della proroga. 

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Ed in questa direzione è andata la proposta avanzata alla Provincia da ATV, che si è impegnata ad attuare un ampio programma di interventi di miglioramento del servizio mettendo in campo l’investimento più importante della sua storia, pari ad oltre 70 milioni, a fronte della gestione della rete per i prossimi 3 anni.

Una scelta con ricadute positive sul territorio. Ci sarà un salto di qualità del sistema di trasporto pubblico, permettendo a quest’ultimo di arrivare all’appuntamento con la gara contando su una struttura già pronta ad integrare il nuovo filobus all’interno di un più ampio sistema di mobilità collettiva moderno e sostenibile.

Il piano economico finanziario (PEF) presentato da ATV prevede di investire 40,7 milioni per il servizio urbano, 28,1 milioni per il trasporto extraurbano e 500 mila euro per la rete urbana di Legnago, risorse provenienti in parte da contributi comunitari e nazionali, in parte frutto di autofinanziamento dell’Azienda.

L’investimento servirà soprattutto al rinnovamento della flotta, che in capo al triennio sarà interamente servita da e-bus in città e in gran parte da mezzi a metano a grande capacità in ambito extraurbano.

Il piano prevede infatti l’acquisto di 52 autobus elettrici per Verona che andranno ad integrare la flotta dei 38 mezzi della rete filoviaria, raggiungendo cosi l’obiettivo di un trasporto pubblico cittadino ad emissioni zero.

Sensibile il miglioramento anche in provincia dove entreranno in servizio 85 bus, 70 dei quali alimentati a metano e 15 a gasolio. L’obiettivo è quello di arrivare coprire la maggior parte del servizio provinciale con mezzi a gas naturale e di limitare alle sole corse di rinforzo l’impiego delle residue motorizzazioni più inquinanti. Per il servizio urbano di Legnago e stato preventivato l’acquisto di un ulteriore bus elettrico.

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C’è poi il capitolo delle infrastrutture. I nuovi mezzi richiedono adeguati impianti di rifornimento per un investimento complessivo che supera i 13 milioni.

Verranno anche rinnovate le tecnologie di bordo per incrementare sicurezza, efficacia della comunicazione e qualità dell’informazione all’utenza. Tra questi, il nuovo software per il monitoraggio e la gestione della flotta (AVM), l’installazione dei nuovi dispositivi per il pagamento a bordo con carta di credito, i nuovi canali informativi per gli utenti in attesa sulla rete delle oltre 5000 fermate di città e provincia.

Da evidenziare anche l’attenzione riservata all’integrazione della rete degli autobus con il futuro sistema filoviario. Il piano infatti include già la copertura per le attività finalizzate al reclutamento e alla formazione dei conducenti dei mezzi a guida vincolata, per i quali è necessario l’ottenimento di specifiche abilitazioni alla guida.

Nel contempo si attendono i frutti delle numerose iniziative già in campo per contrastare la carenza di autisti: si confida che interventi quali gli adeguamenti salariali recentemente introdotti con gli ultimi accordi aziendali, le accademy e le forme contrattuali mirate ad agevolare l’acquisizione delle patenti e l’incremento della quota di subaffidi, permettano a breve di far rientrare l’emergenza, riportando il servizio alla sua dimensione ottimale e continuando il percorso di riavvicinamento al trasporto pubblico di quella quota di clientela che si è disaffezionata a causa dell’emergenza sanitaria e non ancora completamente recuperata.