Sempre più tesa la situazione al Brennero con l’Austria che alza le barriere alla libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione Europea. Un atteggiamento difficilmente comprensibile a fronte dell’impegno per la realizzazione del nuovo traforo e, soprattutto, della crisi nei trasporti internazionali dovuta al terrorismo nel Golfo di Aden e nel Mar Rosso.

«L’appello degli autotrasportatori è sacrosanto. Dalla Commissione europea serve l’immediata eliminazione di tutti gli ostacoli all’attraversamento dell’arco alpino. Inaccettabile e arrogante l’atteggiamento dell’Austria che continua a introdurre nuovi divieti alla circolazione dei tir al Brennero. Contro l’ennesima prepotenza ho presentato una nuova interrogazione alla Commissione, il cui atteggiamento finora è stato passivo; il mio obiettivo resta quello di far prevalere il principio della libera circolazione di merci e persone sancito dai Trattati».

Blocco del Traffico al Brennero, Borchia e Salvini
Blocco del traffico al Brennero, Borchia e Salvini


Così l’eurodeputato della Lega Paolo Borchia, componente della commissione Trasporti al Parlamento europeo e segretario provinciale della Lega di Verona.
«Intendo sapere se la Commissione ha concluso l’esaminazione dell’ordinanza n. 81/2019 e se conferma l’incompatibilità di quest’ultima, nonché dei divieti successivamente introdotti dal Tirolo, con il diritto dell’Unione. Ricordo che in una sua risposta fornita a un mio precedente quesito discuteva la potenziale incompatibilità con il diritto dell’Unione dell’ordinanza austriaca, alla luce in particolare della giurisprudenza della Corte di giustizia. La Commissione citava le disposizioni stabilite dalla Corte, secondo le quali le misure in vigore in quel momento, che imponevano agli autocarri con massa a pieno carico superiore alle 7,5 tonnellate un divieto di circolazione su un tratto dell’autostrada A12 nella valle dell’Inn, violavano gli articoli 34 e 35 del TFUE. A gennaio 2021 il governo federale austriaco del Tirolo introduceva unilateralmente una ulteriore serie di restrizioni nei confronti degli automezzi, portando ad un aggiuntivo inasprimento dei divieti sull’autostrada A12».

Rimarca Filippo Rigo, nella foto qui sopra, consigliere regionale veronese dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta: «Folle atteggiamento dell’Austria che continua a introdurre nuovi divieti alla circolazione dei tir al Brennero. In un momento in cui i traffici globali sono in grave difficoltà per l’allargamento al canale di Suez della crisi in Medio Oriente, l’Austria si accanisce con nuovi divieti di circolazione per i mezzi pesanti in Tirolo. Una decisione che manderà ulteriormente in crisi il sistema dei trasporti a Nord Est trasformandosi in una zavorra per l’export delle aziende del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto. E Verona è il corridoio strategico per collegare l’Europa». 

«Il governo italiano – prosegue Rigo – ha annunciato ricorso alla Corte di giustizia europea contro le limitazioni e i divieti alla circolazione dei tir lungo l’asse stradale del Brennero e il sottoscritto ha presentato una mozione che è stata approvata in Consiglio regionale del Veneto. Una risoluzione che esorta il Governo italiano e la Commissione Europea, nell’ambito delle rispettive competenze, a ‘dissuadere il Governo austriaco dall’utilizzare il corridoio del Brennero quale strumento di pressione geopolitica e rimuoverne le limitazioni, per evitare una possibile concorrenza sleale austriaca nei confronti degli imprenditori e degli autotrasportatori italiani, tedeschi e dell’intero continente europeo».

«La decisione dell’Austria – conclude Rigo – è un altro colpo all’export veronese, italiano, e agli approvvigionamenti dell’industria nazionale. Il Brennero è infatti il principale asse di scambio commerciale tra Veneto e Nord Europa e dalla Commissione europea deve essere imposta l’eliminazione di tutti gli ostacoli all’attraversamento dell’arco alpino. Va tutelato il settore. Ci stiamo muovendo per far prevalere la ragionevolezza, oltre al principio della libera circolazione di merci e persone sancito dai Trattati».