Utenti della bicicletta e Comune verso la rotta di collisione. A raccogliere il malumore dei cittadini che usano le due ruote sono stati i consiglieri di centrosinistra Matteo Melotti, Isabella Roveroni, Daniele Pianegonda e Paolo Martari e il segretario Stefano Corazzina. Tutto è nato dall’abbandono scriteriato per mesi da parte di qualcuno delle biciclette incatenate a infrastrutture pubbliche. Ma per colpire questo in nome del decoro si è andati ben oltre.
«Grida vendetta la previsione del nuovo Regolamento di polizia urbana in base alla quale è sanzionabile con multe fino a € 187 colui che posteggia la bicicletta vicino a muri, pali o catene e non nelle apposite rastrelliere.
Prima di far cassa con multe ad ignari malcapitati l’amministrazione comunale deve munire le vie cittadine di rastrelliere capaci di accogliere le biciclette in circolo. Cosa che non ha ancora fatto, mentre ha minacciato di appioppare sanzioni ai villafranchesi, che ora sono intimoriti: come potranno circolare perennemente senza mai parcheggiare il loro velocipede se non nelle rastrelliere che non ci sono? Diventerebbe una scena comica degna della miglior rivista di carnevale! Ma ad andarci di mezzo sono le persone normali, e soprattutto gli anziani. Una prospettiva inaccettabile».
La scorsa amministrazione ha approvato il Piano Urbano della Mobilità (che ha il compito di fare una valutazione della mobilità a lungo termine) e il Piano Generale del Traffico Urbano (che regola gli interventi da attuare nel breve periodo tenendo comunque conto della prospettiva di lungo periodo), che fissano un obiettivo comune e basilare: migliorare la sicurezza stradale e abbattere i livelli di inquinamento atmosferico e acustico; finalità da raggiungersi mediante investimenti volti a favorire un modello di mobilità sostenibile che punti a modificare i costumi sociali, favorendo lo spostamento di (almeno) una parte degli utenti dall’uso di automezzi all’utilizzo della cosiddetta “mobilità dolce” ovvero la ciclopedonalità.
«La sicurezza stradale e la promozione di una mobilità sostenibile sono ben lontani da essere raggiunti nel capoluogo e nelle frazioni con rischi quotidiani causati dai continui incidenti. Della Grezzanella, peraltro, si sono perse le tracce. In quest’ottica noi riteniamo che si dovrebbe premiare, come qualche comune già fa, coloro che vanno al lavoro in bici o che decidono di muoversi con la due ruote nel nostro paese e di sicuro non di sanzionarli o metterli in difficoltà in nome di un opinabile decoro urbano. Quanto prima, dunque, deve creare appositi spazi per parcheggiare le bici, non qualche rastrelliera qua e là. E portare avanti il piano di piste ciclabili».